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La Coinquilina cap.14
Data: 30/07/2018, Categorie: Voyeur Autore: Saretta, Fonte: EroticiRacconti
... da far altro che raccontarla a tutti. Ma di mezzo c’era Sara e Gustavo non voleva che fosse tirata in ballo. Non era giusto. Gustavo e Ivan si separarono per il pranzo. I loro rispettivi tavoli erano all’opposto del gazebo. Sul divano del salotto Sara guardava distrattamente un programma di cucina. Ripensò alle ultime avventure avute con il suo coinquilino. Gustavo le piaceva, ammirava il suo autocontrollo ma adorava infrangerlo. Si ricordò del pugno infranto al suo collega molesto e si intenerì. Pensò alla sua focosità improvvisa poche sere prima. La sua bolla di ricordi esplose quando sentì la voce di Axl Rose cantare Sweet Child O’Mine. Si alzò dal divano e si girò intorno. Spense il televisore per cercare di capire da dove provenisse quella musica e il suo udito la portò verso la porta della camera del suo coinquilino. Aprì e vide il suo smartphone. Si avvicinò e si rese conto che a chiamare era Ivan. Esitò un istante, poi si ricordò che sicuramente Ivan era alla festa con Gustavo e forse quest’ultimo voleva dirle qualcosa. “P...pronto?” “Ehem...Sara?” “Sì sono io, sei Ivan! Ciao! Gustavo si è dimenticato il telefono a casa ma dovrebbe essere lì alla festa..” “Esatto….ascolta, abbiamo dovuto obbligatoriamente sederci perché adesso servono il pranzo ed io e Gus siamo a due diversi tavoli. Comunque sia, mi ha chiesto di chiamarti per dirti che deve ricevere una chiamata importantissima da un cliente. Potresti portargli il telefono?” “Ma..una chiamata di lavoro….di ...
... domenica….?” “Ah non lo so così mi ha detto. Puoi venire? Tanto non ci sono problemi, ci saranno almeno 70 persone, una più o una meno….non se ne accorge nessuno, così ti mangi pure il dolce” cercò di convincerla in tutte le maniere. “Va bene….senti dammi l’indirizzo. Ho la macchina di Gustavo, metto il navigatore ed appena posso arrivo” Il pranzo prevedeva 5 portate. Alla quarta Gustavo pensò di gettare la spugna. Le porzioni erano state molto abbondanti e decise di lasciarsi l’ultimo spazio per il dolce che già aveva intravisto sbirciando in cucina. Prometteva bene. Si girò intorno per dare uno sguardo agli altri tavoli scrutando bene per vedere chi conoscesse e chi no. Sicuramente non aveva mai visto il 60% di quella gente che probabilmente appartenevano all’entourage lavorativo dei suoi amici. Si rivolse verso Bernardo “Bernà, vedi che se abbiamo bisogno di un avvocato mi sa che qui c’è l’imbarazzo della scel..” Non finì la frase perché catturato da un’immagine davanti a lui. Un’immagine che non avrebbe voluto vedere. Ad una delle entrate del Gazebo, un cameriere stava facendo strada ad una donna in cerca di qualcuno. Quella donna era Sara e quel qualcuno era lui. La vide dirigersi verso di lui e come lui, la vide tutto il resto di quella porzione del giardino. Sara indossava una giacchetta a tre quarti bianca sopra un vestito di simil velluto blu elettrico, senza maniche. La parte superiore era piuttosto aderente, aveva uno scollo tondo fatto di pizzo trasparente che si ...