1. Jesolo - domenica


    Data: 18/09/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: VicentinoGrey

    ... lo fissò sui due verticali a mo' di traversa. Per rendere più solida la struttura usò due tiranti per ciascun palo e li fissò a quattro grosse piastre di cemento. La donna era affascinata nel vedere l'uomo che luccicava di sudore sotto il sole cocente di giugno. Seduta sul telo a fianco della brandina, attendeva con un po' di preoccupazione il momento in cui sicuramente sarebbe stata appesa o legata alla struttura a U rovesciata. Per verificare la solidità dell'opera, Marco si appese alla traversa e fece una decina di sollevamenti, dimostrando ancora una volta la sua forma fisica ottimale. Ripose gli attrezzi nel capanno e poi corse di volata a rinfrescarsi nell'Adriatico. Quando uscì, erano ormai le undici e il sole picchiava forte. Paola aveva la pelle arrossata perché la crema solare era stata ormai assorbita dalla pelle. L'uomo sciolse il guinzaglio e la portò alla U. La legò a "X" con i polsi alla traversa e le caviglie ai pali laterali. - Ho bisogno di eccitarmi un po' prima di scoparti - confessò Marco senza mezzi termini - vado a prendere qualcosa per stimolarmi un po' e poi torno. La schiava cominciò a temere per la sua salute. Fortunatamente il suo padrone le aveva concesso il cappellino per riparare la testa, ma tutto il resto del corpo era esposto al sole e la pelle cominciava a bruciare. Avendo il viso rivolto verso il mare, non si accorse del ritorno del suo padrone e quando una frustata le arrivò sulla schiena, urlò a squarciagola. Ad essa ne fecero seguito una ...
    ... decina che la colpirono anche sui glutei e sulle cosce. La pelle già bruciata dal sole, si irritò ancor di più. La vista dei segni rossi fece eccitare il fustigatore che non si accanì ulteriormente sulla già sofferente schiava e si apprestò a prenderla da dietro. Le lasciò il dilatatore in sede e, sputandosi sulla mano, insalivò il proprio organo e il sesso della donna. La penetrò lentamente, ma inesorabilmente fino a che le palle non toccarono le sue cosce. Non perse molto tempo a dilungarsi nel predisporre il corpo a ricevere il suo cazzo e la scopata selvaggia ebbe il via sin da subito. Le mani afferrarono i fianchi e poi le tette, tirandole in avanti o ai lati. Strinse i capezzoli fino a far urlare la schiava e poi li stropicciò a lungo. Nonostante la crudeltà dell'amplesso, Paola liberò urla di piacere e godette. Marco invece si tolse dal suo sesso e si andò a stendere sul lettino. Bevve avidamente acqua fresca, accompagnato dallo sguardo invidioso della donna. Poi si rilassò fino a oltre mezzogiorno. Paola si stava cucinando al sole e già si stava chiedendo come avrebbe potuto dormire la notte successiva, con la pelle martoriata dai raggi cocenti. Quando un campanile lontano batté il rintocco della mezz'ora dopo mezzogiorno, Marco si alzò, liberò la schiava e le concesse di farsi una doccia prima di preparare il pranzo. La prima cosa che la donna fece, fu di aprire una bottiglia d'acqua e di berne una metà. Poi si recò velocemente in bagno e aprì l'acqua fredda. Quando ...