1. La Coinquilina cap.20


    Data: 02/08/2018, Categorie: Esibizionismo Autore: Saretta, Fonte: EroticiRacconti

    ... Gustavo uscì dalla sua stanza vestito con un paio di shorts color kaki ed una maglietta bianca. Si sedette sul divano, impaziente. Non sapeva se Sara fosse in camera sua o ancora nel bagno. Disse ad alta voce: “Sara, io sono pronto, ti aspetto in sala” Dopo pochi minuti, vide la sua coinquilina, coperta solo da un asciugamano striminzito, uscire dal bagno e dirigersi verso la sua stanza. “Dammi 10 minuti ed arrivo” e scomparve dietro la porta di camera sua. Dopo un quarto d’ora la porta si aprì e d’istinto Gustavo si voltò per guardare. “Scusami se ti ho fatto aspettare, non sapevo cosa mettermi” L’attesa di Gustavo fu ripagata: Sara aveva indosso una microgonna di jeans talmente corta da coprirle a malapena le parti intime ed una canottiera di rete bianca, sotto la quale si intravedeva la striminzita fascia rossa del costume. Gustavo fece un sorriso di approvazione, si alzò in piedi e si limitò a dire: “wow, andiamo” Appena salirono in auto, la microgonna si sollevò in modo da permettere a Gustavo di vedere il piccolo triangolo di stoffa rossa ,che copriva il pube della sua coinquilina, spuntare dalla congiunzione delle sue cosce. Ne fu un po’ stupito: a parte quella volta in cui erano usciti a bere, non aveva mai visto Sara indossare qualcosa che potesse essere vagamente annoverato nella categoria “intimo”. Decise allora di indagare con una battuta: “Avevi paura di aver freddo, oggi?” le disse a bruciapelo, sorridendo beffardo. Sara fece un’espressione ...
    ... interrogativa, non capendo lì per lì l’ironia del proprio coinquilino. Poi vide il sorrisetto malizioso, seguì lo sguardo di Gustavo e capì cosa volesse intendere. “Beh, effettivamente mi sento strana, anzi, decisamente costretta. Credi che dovrei liberarmi?” Gustavo non fece in tempo a risponderle che vide le mani di Sara scorrere lungo i fianchi, inarcare la schiena sul sedile dell’auto e sfilare velocemente quel piccolo tanga rosso che venne appeso allo specchietto retrovisore. “Molto meglio, adesso, non credi?” disse la coinquilina mentre cercò di tirare inutilmente giù quella minuscola minigonna. Gustavo la guardò con aria di sfida senza nascondere una velata preoccupazione. Si osservarono negli occhi e scoppiarono a ridere. “Non ti preoccupare, appena parcheggiamo me lo rimetto….perché... non andiamo in una spiaggia nudista vero?” “No…..decisamente no”. Alla fine della superstrada, davanti a loro, il mare. Si potevano distinguere almeno quattro tonalità diverse di verde sfumate dai raggi del sole. Entrambi sgranarono gli occhi davanti a quella vista meravigliosa. Sara afferrò istintivamente la mano destra di Gustavo posata sul cambio. Era un gesto di gratitudine per quell’uscita fuori porta che lui colse immediatamente. “Siamo quasi arrivati…” borbottò senza troppa convinzione Gustavo. Sara lo guardò con aria dubbiosa. “Qualcosa mi dice che non ti ricordi la strada….vero Gus?” Gustavo sorrise senza ricambiare lo sguardo, intento a decifrare i cartelli stradali davanti a lui. ...
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