1. Il mio cazzo nel menù di Benedetta (2° parte)


    Data: 02/08/2018, Categorie: Etero Autore: FrankOssido, Fonte: EroticiRacconti

    Il mattino dopo mi alzai visibilmente eccitato. Alle 9:30 suonò la sveglia e aprendo gli occhi sentii il mio cazzo completamente eretto che teneva su la coperta. Ricordai che entro 40 minuti dovevo andare dal centro sportivo della società per la fisioterapia e iniziai la mia giornata. In circostanze normali mi sarei subito fatto una sega per stemperare l’eccitazione, in palestra eravamo tutti uomini ma presentarsi con una terza gamba troppo evidente dopo le battute di rito diventava scomodo nel fare gli esercizi. Appena seduto sulla panchetta Frank, il fisioterapista, mi chiese della serata di Gala: -Allora Carlo, è stata una gran rottura di coglioni? -Una noia mortale la cena, figurati che mi hanno messo al tavolo con Fabio C., quello che mi rompe sempre i coglioni in tv. -Sto fio de na mignotta, gli hai cagato sulla sedia?- mi chiese ridendo. -No, in compenso mi sono trombato la moglie! Lui si immobilizzò, dal tono capì che non scherzavo. -Ma che la Benedetta? Gran figa quella, ma mi prendi per il culo? Mi ci vollero quasi 10 minuti per convincerlo che non mentivo, esplose in una risata e mi disse che così si rispondeva alle critiche. Evidentemente Frank, dall’alto dei suoi 47 anni, stravedeva più di me per Benedetta, in quanto mi chiese ogni dettaglio e ogni particolare. -Ma di bocca com’è?? -Frank per quello non ho avuto tempo, il marito era nella sala che la cercava! -Ma che pezzo di frocio sei? Come fai a scoparti una così senza metterlo in bocca con quelle labbra? ...
    ... -Eheh, ma non preoccuparti, oggi a mezzogiorno vado a casa sua a replicare… godo parecchio a cornificare quel burino. Frank guardò l’ora e vide che erano le 11, mi disse che per questa volta mi faceva finire prima “Tanto di movimento oggi ne farai abbastanza eheh” però mi fece promettere di raccontargli tutto domani. Lo ringraziai e corsi a farmi la doccia, avevo già in mente di chiedere di finire prima e mi ero portato il cambio. Entrai nelle docce vuote e mi lavai velocemente, poi una volta indossati un paio di pantaloni eleganti e una camicia azzurra salutai Frank e, dalla rete del campo, la squadra e il mister. Entrai in macchina e impostai il navigatore con l’indirizzo che mi aveva dato Benedetta, dopo circa 25 minuti arrivai a destinazione con anche 5 minuti di anticipo. Parcheggiai l’auto leggermente distante dall’elegante edificio e alle 12:00 suonavo il citofono del palazzo. -Chi è? -Ciao Benedetta… sono Carlo. Sentii che esitava. -Quinto piano, interno 10. Mi chiesi se quell’esitazione era dovuta alla presenza di altri nell’appartamento… mi ero immaginato quel momento con lei ad aprire la porta in perizoma, reggiseno e tacchi così rimasi abbastanza deluso quando aprendo la porta me la trovai con un paio di jeans, una canotta nera (per quanto aderente) e una felpa azzurra sopra. Mi fece accomodare e da subito notai il suo imbarazzo. Si manteneva a debita distanza e mi guidò verso una spaziosa cucina con un grande tavolo in legno massiccio al centro e un televisore sui 50 ...
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