ALLENAMENTO SPECIALE
Data: 03/08/2018,
Categorie:
Etero
Sensazioni
Autore: Elena86, Fonte: RaccontiMilu
Non era la prima volta che andava al palazzetto dello sport per gli allenamenti di pallavolo di Elena. Spesso lui era lì anche durante le partite, confuso tra gli spettatori, e lei non poteva vederlo, ma durante gli allenamenti, poco pubblico, Elena aveva già notato la presenza di quello sconosciuto, uno spettatore isolato, per certi versi strano, che non si univa agli spettatori dell’una o dell’altra parte, non urlava, non gioiva, non lasciava trasparire emozioni dal suo volto, non inveiva contro l’arbitro per un punto non assegnato o una decisione ritenuta sbagliata. Aveva capito che quell’individuo era lì solo per lei, non gli interessava la squadra o le altre ragazze, sembrava indifferente a tutto, sembrava sempre impassibile. Eppure non era così. Bastava una caduta di Elena o il contatto fisico con un’altra compagna nel tentativo di recuperare la palla, allora si che il volto del misterioso sconosciuto si faceva teso, tradendo il suo apparente distacco, e il suo sguardo trepido andava a cercare subito gli occhi di Elena, cercava il volto della ragazza per capire dalla espressione del viso se si trattava di qualcosa di grave o particolarmente sofferente. Spesso lo sconosciuto fissava gli occhi di Elena. C’era qualcosa in quella ragazza che lo attraeva terribilmente. Elena non era soltanto un corpo splendido, ben modellato, un metro e sessantacinque, capelli rossicci e mossi, occhi azzurri, pelle rosea, qualche lentiggine, seno stupendo, belle gambe, sedere piuttosto ...
... prominente. Di lei, lo sconosciuto apprezzava anche quell’aspetto dolce e gentile, che la caratterizzava per un non so che di particolare e che la faceva apparire diversa da tutte le altre. In campo, sia negli allenamenti che nelle partite, lo sconosciuto aveva colto in lei una sensibilità, una femminilità, un suo pudore particolare, che la rendevano dolce e sensuale. Quel suo imbarazzo, sapendo di essere osservata, quel continuo aggiustarsi i calzoncini molto corti e la maglietta aderente, che per i movimenti del gioco tendevano sempre ad andar su, lasciando scoperto qualche centimetro della sua pelle, avevano sedotto il misterioso sconosciuto.Quel giorno, durante quell’allenamento, Elena era senza mutandine. C’era qualcosa di inconscio in quella dimenticanza. Era entrata negli spogliatoi vestita normalmente, con jeans e maglietta, ma niente reggiseno e mutandine. Quando arrivò il momento di mettersi la divisa, Elena dovette fare i conti con la scelta forse avventata che aveva fatto prima di uscire di casa. Nemmeno nella borsa c’erano i ricambi per l’intimo. Quindi prese il coraggio a quattro mani, e davanti alle sue compagne si spogliò, rimanendo completamente nuda. Non era quello il problema, lo faceva continuamente per la doccia alla fine di un allenamento o di una partita. Ma in quel contesto, le amiche avevano visto che non indossava l’intimo, la videro mettersi i minishorts aderenti e la maglietta altrettanto aderente senza l’intimo. Questo fu causa di molti sguardi e di ...