1. ALLENAMENTO SPECIALE


    Data: 03/08/2018, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Elena86, Fonte: RaccontiMilu

    ... molte domande imbarazzanti. Elena poi sapeva benissimo che anche quel giorno, come ogni martedì, in qualche angolo delle tribune del palazzetto, quasi deserto trattandosi di un semplice allenamento, ci sarebbe stato lui, lo spettatore sconosciuto. Ed infatti era lì. A Elena piaceva esporsi, farsi notare nella sua femminilità, ma nello stesso tempo doveva fare i conti con il disagio della situazione che naturalmente la condizionava. Un contrasto che quel giorno fu causa di un fatto inaspettato. Si era capito subito che non era la giornata giusta nella partita-allenamento. Quando toccò a lei battere, la prima battuta andò contro la rete e, nel turno successivo, la seconda battuta andò fuori campo. Elena, nonostante desse l’anima correndo da una parte all’altra del campo, non c’era con la testa e quando l’alzatrice (questo era il suo ruolo) non va, tutta la squadra ne risente. Quel giorno Elena non riusciva a palleggiare come al solito ed era spesso costretta al bagher per alzare, servendo male le schiacciatrici. Un disastro. Elena era completamente deconcentrata e ad ogni errore era un veloce incrocio di sguardi con lo sconosciuto spettatore, interrotti dai richiami e dalle urla dell’allenatore ed a ogni urlo, lei, rossa in volto, andava a cercare con lo sguardo sempre lo sconosciuto. Ad ogni movimento le sue tette ballavano, dalla maglietta si potevano distinguere i capezzoli belli puntuti, e gli shorts si erano rintanati bene bene nella fessura che separava le sue ...
    ... chiappe. Anche le sue compagne non potevano non gettare un occhio su quelle tette, su quei capezzoli, su quel culo. Figuriamoci l’allenatore, figuriamoci lo sconosciuto! In quel frangente, tra l’imbarazzo, quegli errori imperdonabili, le urla che l’allenatore le rivolgeva, gli sguardi dello sconosciuto, dentro di Elena stava succedendo qualcosa di strano: sentì di avere la figa bagnata, una strana eccitazione aveva invaso il suo corpo. Elena era terrorizzata, aveva paura che la cosa si notasse, e non poteva nemmeno guardarsi proprio li, davanti a tutti, avrebbe attirato ancora di più l’attenzione. Il cambio campo peggiorò addirittura le cose. Ora Elena era a qualche metro dallo sconosciuto, che sicuramente l’aveva notata senza mutandine per la forma che il corpo dava ai pantaloncini aderenti. Gli errori di Elena in partita erano diventati sempre più imperdonabili e la sua eccitazione cresceva sempre di più. Alla fine, l’allenatore chiamò Elena e a voce alta le disse che per punizione sarebbe rimasta lì a correre da sola, fare esercizi, flessioni fino alla chiusura del palazzetto, il custode l’avrebbe aspettata. Era più di un ora, ed Elena sapeva che per tutta l’ora, lo sconosciuto sarebbe rimasta a guardarla. Avrebbe sicuramente attirato l’attenzione delle amiche, chissà cosa avrebbero pensato. Tutti sentirono quei rimproveri, la punizione. Elena si sentì umiliata dalla reazione forte dell’allenatore: aveva usato parole pesanti che sicuramente erano state ascoltate anche dallo ...
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