1. Francesca


    Data: 06/08/2018, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Lesbo Autoerotismo Gay / Bisex Trans Autore: 1948, Fonte: RaccontiMilu

    Con Forica scopavamo due o tre volte alla settimana a casa sua e dopo due mesi ci ritrovammo a non dover lavorare più insieme nello stesso istituto.Il mio lavoro da ricercatore era finito ed andai ad insegnare in un liceo scientifico in provincia.Le classi erano miste e per la maggior parte erano femmine. Erano bellissime ed anche provocanti.Una di loro mi colpì in particolare ed anche lei si accorse delle mie attenzioni.I suoi vestiti erano sempre molto leggeri anche se fuori era freddo.I suoi modi erano garbati. La pelle bianca e gli occhi grigi. Le gambe belle e magre come di solito sono quelle delle ragazze giovani che ci tengono al loro aspetto fisico. Le proteggeva con delle calze color neutro o bianche. I capelli li teneva corti ed avevano un colore castano molto chiaro. Il ventre piatto era evidenziato dalle ossa del bacino che reggevano la gonna. Non l’avevo mai vista in pantaloni.Il suo nome era Francesca.La prima volta che entrai in aula la notai subito. Aveva un portamento ed un modo di proporsi originale che si notava nel gruppo della scuola. Le sue amiche di classe erano Maria e Antonella. Anche loro due belle fighette giovani ma già con maschio che le esplorava.Un giorno mi chiese delle spiegazioni sulla materia che insegnavo e mi disse anche che voleva andare via dal paese perché lo riteneva molto chiuso socialmente, con regole ferree che non voleva accettare. Mi disse, anche, che aveva un ragazzo ma non sapeva come fare a vederlo perché lei molto giovane ed ...
    ... era ‘sconveniente’ che stessero insieme.Mi toccò la mano destra ed io ebbi una scossa.Mi guardai in volto e la vidi imbarazzata.- Vuoi vedere che questa fighetta è senza maschio? – mi dissi.- Io stasera devo restare in paese per una riunione a scuola. Ti va se ci vediamo più tardi?- Sì, è dopo le 6.30 di sera ma non al bar. Fatti trovare di fianco alla scuola. Al bar ci sono Maria e Antonietta ed anche se mi fido di loro non voglio che mi vedano con te.- Ok, farò come tu vuoi.All’ora stabilita mi feci trovare e lei apparve ed in un attimo aprì la porta dell’auto e si sedette. La luce naturale era ormai finita ed il buio era arrivato.Arrivò puntuale vestita con un cappotto nero che scendeva sotto le ginocchia, le scarpe avevano il mezzo tacco e le gambe erano inguainate con calze nere. I capelli sciolti davano l’idea di una ragazza anonima senza particolari segni che attirassero l’attenzione.- Vai fuori del paese. Io mi inchino per non essere vista. Avvertimi quando siamo lontani.Si risollevò quando anche l’ultima casa era lontana.- Perché ti sei comportata così? Di che cosa hai paura?- Qui in paese tutti spettegolano su tutto, comprese le mie amiche più care. Loro hanno il loro maschio e per stare insieme ci troviamo al bar Centrale. Noi amiche facciamo barriera verso le altre persone. Nel frattempo, a turno, pomiciano e si fanno sgrillettare dai loro ragazzi.- Per far scopare come fanno?- Non l’hanno mai fatto, che io ne sappia, si fanno toccare la fighetta e poi a casa si ...
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