1. Come diventai amico di famiglia (bull x chi preferisce)


    Data: 06/08/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: ilmassaggiatore1

    ... mani poggiate al muro, inginocchiatomi le feci un lento frullato di lingua, assaporando il profumo ed il gustoso nettare delle sue precedenti venute. Non fece in tempo a gorgogliare: “Sto veeeee....!” che letteralmente mi lavò il viso con la sua eiaculata. Mai vista una cosa del genere. “Mai successo prima” mi confidò scusandosi. “Macchè scuse, sei fantastica!” Replicai. Bastò quel profumo ed il sapore di quel nettare che ero di nuovo in tiro. Mi sedetti per terra e Jenny iniziò un favoloso interminabile smorza-candela frontale lasciandomi deliziare dei sui capezzolini all’insù. Si lasciava cadere di colpo quasi ad impalarsi. La guidavo nella risalita, stringendogli le natiche, con una lentezza esasperante quasi a farle misurare la lunghezza del pene. Quando sentivo l’aria sul glande allargavo le mani e lei giù di colpo mugolando e slinguandomi come una serpe. “Che bello, che bello quanto mi piaci, quanto ti sento!!!” “Come mi riempi! Mmmmmhhh...” “Mi fai sentire femmina, voglio essere il tuo troione!” “Si solo per te” “A Luca non la do più! Da questo momento è solo tua!” “Lui non mi fa godere, viene subito, appena lo tocco. Certe volte non riesce neanche ad entrare” Povero Luca, pensai, eiaculazione precoce. “Dai scopami così” avvinghiata a me sussurrava nel mio orecchio: “Promettimi che mi scoperai sempre ogni volta che sarà possibile. Ti sento, ti sento che cappella dura che hai!!!! Sto venendo ancora amore mio” Ma già sentivo le sue contrazioni e tutto il suo liquido ...
    ... caldo fuoriuscito, che mi stava bagnando l’inguine e mi colava tra le natiche. Esplosi come un idrante. “Siiiiiiiiiii.... riempimi riempimi.... così aaaaah!” Mi slinguava ed accarezzava mentre l’abbracciavo, mi venne un lampo di lucidità. Da quanto eravamo li dentro?!? A fatica cercammo di rialzarci, un piatto doccia è circa 75x75cm e starci seduto con lei sopra, per terra vi lascio immaginare le mie articolazioni in che condizione erano. Facemmo una veloce doccia, cercando di non riaccendere i fuochi. Socchiusi la porta e misi fuori il naso, bene non c’era nessuno in attesa, i bagnanti erano tutti nelle docce aperte, meglio così. Guadagnammo il bar del lido ordinando subito a casaccio 4 panini e coca. Da li potevo vedere l’ombrellone, sembrava tutto tranquillo, anche perchè era tornato qualcun’altro del gruppo. Ma il mio pensiero era sempre lo stesso: “Da quanto manchevamo?” Tornammo all’ombrellone che stavano organizzando un falò in spiaggia per la serata, c’era un po’ di caciara. Rita immersa nel suo libro, sollevò lo sguardo, un sopraciglio inarcato, i suoi occhi sembravano quelli di un gatto in pieno sole, aveva uno strano sorriso! Luca: “Quadrupede palmato, quattro lettere, cerv... no sono cinque” Rita: “Prova alce, che dovrebbe starti bene” Infilai la mano nella mia sacca e tirai fuori l’orologio, erano le 13:30, un rapido conto.... Cazzo!!!! Quasi due ore!!! Per l’intero pomeriggio non ebbi il coraggio di guardare Luca, mi sentivo profondamente in colpa, era un bravo ...