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Antologia di una moglie da marciapiede
Data: 07/08/2018, Categorie: Scambio di Coppia Autore: Spettro82
... il tessuto. Sentii le sue mani forti accarezzarmi tra le cosce, si era tolto i pantaloni, ed era vestito solo del suo profumo selvaggio e dalle catene d'oro. Gli dissi che dovevamo essere silenziosi, perché nello studio i miei colleghi non sentissero cosa mi stava facendo, potevo forse controllarmi durante il coito, ma gli chiesi quando sarebbe passato al culo di tenermi una mano ben stretta sulla bocca perché nulla mi avrebbe potuto impedire di fare rumore con venti centimetri di cazzo nero piantato nell'intestino. Mentre iniziai a passare le labbra su quel bastone completamente depilato, che sembrava fatto di velluto, Jacques mi disse che avrei dovuto avvisare mio marito, perché quella sera avrei dormito a casa sua, e mi avrebbe diviso con gli altri membri della banda. All'idea, mi vergogno a dirlo, mi inzuppai e lo pregai di ficcarmelo subito in corpo, ma un idea ancora più perversa mi si affacciò' alla mente. Ero carponi sulla scrivania con la figa ben aperta, la gonna del tailleur appoggiata sulla schiena ed il culo aperto, come una vacca che aspetta di essere coperta da uno splendido stallone d'ebano, allungai la mano verso il telefono, feci il numero di casa e misi il viva voce. Massimo rispose subito, io tentai di darmi un contegno, ed intanto che il grosso cazzo di Jacques si faceva spazio nelle mie viscere, spiegai a mio marito come stavano le cose. Spesso mi interrompevo per gemere o ansimare ...
... mentre le mani di lui mi strizzavano i capezzoli diventati durissimi, o quando mi spingeva il cazzo in profondità con decisione. La prima cosa che misi in chiaro fu che ero sulla scrivania, senza le mutande ed avevo cento chili di stallone nero piantato nella figa, Massimo mi ascoltava in silenzio, gli dissi che avrebbe dovuto abbituarsi all' idea di dividermi con lui per un po', e di dire ai bimbi che la madre sarebbe stata fuori per lavoro quella notte, anche se sapevamo entrambe che l'unico lavoro che avrebbe fatto la loro mamma quella notte, era farsi sfondare il culo da cinque muscolosi malviventi di colore. Stavo finendo di chiedere a mio marito di venirmi a prendere l'indomani da Jacques con un cambio pulito, quando sentii le labbra carnose del mio splendido toro nero spostarsi dal collo ed iniziare a farsi largo tra le mie gambe, le sentii chiudersi delicatamente per strizzare il mio grilletto, che ormai era diventato durissimo. Godetti direttamente in faccia a mio marito, mentre sentivo che saziò dei miei umori, Jacques mi aveva appena sputato nel culo e stava per tapparmi la bocca, gli chiesi di aspettare solo un istante. "ascoltami amore, ora lascerò il viva voce, così potrai sentirmi bene, Jacques sta per infilarmi il cazzo su' per il culo, e dovrà tenermi una mano sulla bocca per impedire che lo senta tutto lo studio, ma tu e' meglio che senta, e ti abitui all idea, perché la prossima volta dovrai ...