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Antologia di una moglie da marciapiede
Data: 07/08/2018, Categorie: Scambio di Coppia Autore: Spettro82
... guardarci mentre lo fa". feci cenno di si col capo, le sue braccia muscolose mi immobilizzarono, la mano mi chiuse la bocca e sentii lentamente quella splendida mazza di carne forzarmi il buco del culo. Lo sentii sfondarmi l'intestino lentamente mentre Jacques iniziava a pistonarmi con vigore, i miei gemiti soffocati si sentivano benissimo al telefono, Massimo dall'altra parte aveva il fiato corto e probabilmente si stava segando mentre il nero mi sfondava letteralmente il culo, intanto che con la mano libera mi sgrillettava con sorprendente abilità. "vengo amore, ascolta che vengo!!!!!!"riuscii a sussurrargli prima che uno spruzzo violentissimo mi riempì il culo e mezza scrivania. Riattaccai, lasciano mio marito senza la possibilità di dirmi nulla, iniziai a ripulire i cazzo del mio toro d'ebano, e poi sempre con la bocca, la sborrata sulla scrivania. Mi ci volle un po' per ricompormi e rendere il tailleur presentabile, poi lo accompagnai alla reception, come se avessimo trascorso quasi un ora a parlare di un caso particolarmente complicato. Quando lo salutai cordialmente, la segretaria mi guardo' sorridendomi, dopotutto capii che non ero stata molto brava a fare le cose in silenzio....... Avevo accompagnato Chiara, venti ragazzini in gita scolastica erano un grosso impegno per lei e la sua collega, ormai prossima alla pensione. la visita prevedeva un escursione poco fuori dalla città, per ...
... visitare una mostra medioevale allestita in una fortificazione risalente alla fine del quattrocento. I ragazzi della classe di cui mia moglie era la maestra erano già scesi dall' autobus quando vidi arrivare tre energumeni di colore, che ben conoscevo, su moto custom di grossa cilindrata. Feci cenno a Chiara di avvicinarsi, erano alcuni componenti della banda che avevano scopato lei e Nadia come due cagne la settimana precedente. Appena vidi Fausto che si agitava, capii subito che la situazione si sarebbe complicata, chiesi alla mia collega di iniziare a far entrare i ragazzi al museo e tentando di non insospettire nessuno mi avvicinai assieme a mio marito ai tre motociclisti che mi avevano rotto il culo pochi giorni prima. Erano tre giganteschi ragazzi di colore vestiti di pelle, con appariscenti tatuaggi tribali esibiti su braccia larghe come tronchi d'albero. "bene ragazzi immagino che il mio sedere non sia facile da dimenticare, ma temo che questo non sia il posto ideale per incontrarci, a cosa debbo la visita?" Fausto era visibilmente nervoso e impaurito, il più alto dei tre splendidi neri mi passò una busta chiusa con un cordino, aprendola mi vidi ritratta in foto degne di una rivista porno. Paul, quello che sembrava essere il capo, mi disse che ne avevano una identica pronta per il preside e il comitato dei genitori, non avevo dubbi, ero in loro completo potere. "possiamo parlarne in un posto più ...