Susanno e i vecchioni - 3
Data: 08/08/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: IlBaroneRosso
... Susanna poi, con quelle tette che aveva appena sentito addosso nell’abbraccio stretto e appoggiato che lei gli aveva fatto.
Se le ricordava bene, morbide, gonfie, sode. Che gioia averle in mano, se lo ricordava ancora. Che gioia baciarle, accarezzarle, stringerle in mano, strizzare il capezzolo.
E certamente Giulio avrebbe voluto qualche altra performance orale incrociata, e forse qualcosa di più, lo sapeva perfettamente.
Prima di incontrarlo quella sera sulla strada di Grosseto, la sola idea l’avrebbe schifato, ma bisogna viverle le cose, prima di giudicare.
Lui le aveva provate quelle cose e, ad essere sinceri, non gli avevano fatto schifo, anzi.
E quindi, spontaneamente, come fosse la cosa più naturale del mondo, aggiunse guardando negli occhi bruni Susanna:
- Però, se vi fa piacere, vengo a trovarvi lo stesso, se volete prendo l’autobus e vengo da voi dopo cena.
Intervenne prontamente Susanna, questa volta sfacciatamente gli stava accarezzando il costume davanti, dove il gonfiore faceva capire ben chiaramente, cosa ci fosse sotto la stoffa:
- No, no, veniamo a prenderti noi verso le sette, e mangi con noi, una cena leggera, due spaghetti e un’insalata, niente di che. Meglio mangiare poco la sera. Ti fa piacere, vero?
Non era chiaro, dati i gesti, e data la reazione del suo cazzo a quelle carezze in pieno giorno, all’aperto, sulla strada che costeggiava gli stabilimenti balneari, non era chiaro se la domanda si riferiva alla cena del prossimo ...
... sabato o alle carezze di quel momento, oppure a tutte e due:
- Certo che mi va.
Arrivarono tutti e quattro a prenderlo, quel sabato sera, Giulio e Susanna e i due amici di Viterbo, Mario e Rossana; erano anche loro tra i quaranta e i cinquant’anni, qualcuno meno, lei, qualcuno di più Mario.
Quando erano arrivati, Susanna era seduta davanti, al fianco di Giulio, ma ora per far salire lui, cambiò posto:
- Sali dietro, Giorgio, vieni in mezzo a noi due.
E l’amica, di rincalzo:
- Anche se stiamo stretti, in tre dietro, meglio stare stretti con te in mezzo che con uno di quei due vecchioni.
Anche Rossana, come Susanna, era abituata a prendere lei l’iniziativa.
Se possibile, era ancora più sfacciata. Non erano ancora partiti da sotto casa di Giorgio, che già gli aveva messo le mani addosso.
- Fammelo sentire, Susanna m’ha detto che sei sempre in tiro.
Sì dai, diceva Susanna, prendiamoci l’aperitivo in macchina, ma non era chiaro di quale aperitivo stesse parlando. O forse era fin troppo chiaro.
L’aperitivo era quel bacio che ancora prima di entrare nella pineta già gli stava dando sulla bocca, con tanto di scambio di lingua.
- Un attimo, Susanna.
- No, Giorgio, ho una voglia che nemmeno t’immagini.
Ah, non ti preoccupare di Mario, è un guardone segaiolo e cornuto come Giulio, e ancora più frocio di lui.
Rossana intanto gli aveva aperto la patta, gliel’aveva tirato fuori, e si stava abbassando, per spompinarlo: faceva una fatica tremenda a ...