1. La Venere e Botticelli


    Data: 10/08/2018, Categorie: Etero Autore: Ashara, Fonte: RaccontiMilu

    ... corpo di carne e sangue e pelle liscia e calda che aveva sotto le dita. Per un attimo parve che la terra gli mancasse sotto i piedi.La dama, con lo sguardo basso, non poté non notare la conseguenza fisica di questo sconvolgimento prendere forma nel rigonfiamento sempre più evidente che tendeva la tunica dell'uomo, e non poté non sentire la propria risposta pulsare nel basso ventre.Come combattendo gli impulsi che lo attraversavano Botticelli strinse le labbra e mosse le mani di Simonetta che, a sua volta preda di sentimenti contrastanti e vittima della tempesta che si andava formando nel suo corpo, rimase passiva sotto il tocco di lui, incapace di fare il passo che l'avrebbe scagliata nel baratro e allo stesso tempo di ritrarsi da lui.Una piccola, bianca mano venne posizionata sui capelli, all'altezza del pube, come a coprire ciò che aveva scatenato, l'altra venne sollevata e il braccio posto di traverso sul petto, com'era prima, a celare i capezzoli. Ma anche questa operazione aveva i suoi pericoli: il contatto tra i polpastrelli del Maestro e la tenera, candida carne del seno di Simonetta. Fu una scossa, l'attimo in cui il sasso, smosso da un piede incauto, perde il suo equilibrio ed inevitabilmente rotola giù per il pendio, acquistando velocità ad ogni sobbalzo.In un istante furono l'una nelle braccia dell'altro, le bocche che si divoravano nella fretta del primo desiderio, i corpi premuti fino ad espellere il più piccolo strato di aria che li dividesse, petto contro seno ...
    ... morbido, ventre contro marmorea erezione, cosce contro vibranti cosce.Le mani del Botticelli ancora sporche di carboncino tracciarono grige spirali e lunghi ghirigori sulla schiena perfetta della donna più bella di Firenze, sulle sue natiche tonde, sulle sue cosce tornite. E poi ancora, staccandosi da lei per ammirarla, sul ventre arrotondato e sul piccolo seno impertinente.Simonetta ansimava, gli occhi color nocciola brillanti e umidi, le labbra arrossate di eccitazione e di baci: da tempo non si sentiva così, da quando l'ardore dei primi mesi di matrimonio si era diluito nell'abitudine. Schiuse le cosce quando le mani del pittore tornarono a sfiorarle i ricci, lasciandole entrare tra le pieghe della sua intimità più segreta.Esse affondarono in una pozza bollente di succo vischioso, penetrando agevolmente fino alle nocche dentro di lei.Impaziente ora, ogni pudore femminile e nobiliare dimenticato, la dama sollevò la tunica del pittore, gli calò le brache quel tanto che bastava ad estrarre il membro congestionato e lo afferrò nella piccola mano bianca, ancora più candida in contrasto con la carne scura ed arrossata che stringeva muovendosi su e giù seguendo il ritmo delle dita che le tormentavano l'intimo.Improvvisamente Simonetta si trovò sospinta contro il bordo del tavolo dove il Maestro teneva i colori, colori che vennero spazzati da un lato per far posto alla sua schiena delicata. Spalancò le gambe per accogliervi il pittore, il petto che saliva e scendeva furiosamente ...
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