1. La Venere e Botticelli


    Data: 10/08/2018, Categorie: Etero Autore: Ashara, Fonte: RaccontiMilu

    ... al ritmo del suo respiro concitato, eccitato. Solo in quel momento, stesa, aperta e vulnerabile, con la punta del pene di lui che bussava all'ingresso della sua vagina, incontrò i suoi occhi per la prima volta da quando si erano baciati. Occhi semichiusi, febbricitanti eppure intensi, gli occhi con cui guardava le sue opere.Incapace di distogliere lo sguardo Simonetta vide lì rispecchiato il piacere che la invadeva mentre il suo membro affondava lentamente, agevolmente dentro di lei, pollice dopo pollice fino a riempirla. Sollevò le cosce e gliele strinse intorno come se temesse che l'uomo scappasse, i talloni poggiati alle natiche di lui che premevano quasi a sollecitarlo a spingersi ancora più a fondo.Il pittore non se lo fece ripetere e, afferratala per i fianchi con le dita impiastricciate di carboncino e umori, si mosse con foga crescente, ritraendosi e affondando, ancora e ancora.Lei si aggrappò al bordo del tavolo scosso dai colpi per non arretrare di fronte alla sua carica e per ancorarsi al mondo mentre esplodeva in un orgasmo che le fece vedere nero per qualche istante, sbattere la testa contro la dura superficie di legno ed inarcare il corpo negli spasmi, in una posizione che offriva i seni alla calda bocca di lui. Il Maestro si chinò in avanti ed afferrò un capezzolo tra le labbra, succhiandolo, leccandolo, stringendovi intorno i denti e prolungando così i brividi in un secondo, ancora più intenso climax. Nemmeno lei sapeva come fece a non gridare, mordendosi ...
    ... il labbro fin quasi a sanguinare e soffocando il desiderio di urlare in piccoli gemiti inconsulti.Riprese il dono della vista in tempo per vedere il volto del Botticelli contrarsi in una smorfia che pareva di dolore e portarsi un pugno alla bocca per bloccare ogni suono, e dopo un ultimo, poderoso colpo che fece tremare e cigolare pericolosamente il tavolo sentì il dilagare umido e caldo del suo seme dentro di sé.Il pittore la ripulì delicatamente con un panno umido, dopo, per eliminare dalla sua pelle ogni traccia di carbone e degli umori macchiati che vi aveva spalmato con le dita.Senza dire nulla, quasi come se niente fosse successo, la condusse di nuovo alla sua postazione sulla tela: c'era ancora un po' di tempo prima che la luce calasse, e il pittore la voleva sfruttare.Trasognata Simonetta si rimise in posa, coprendosi il seno con il braccio destro e il pube con la mano sinistra che stringeva l'estremità della sua folta chioma. Si accorse che una goccia del suo seme le stava colando lungo la coscia, lentamente, diretta al ginocchio. Un pensiero malizioso le attraversò la testa: chissà se lui l'avrebbe inclusa nel suo dipinto?Anziché far vagare i suoi pensieri sugli eventi mondani cui avrebbe preso parte, sugli intrighi di palazzo, sulla sua famiglia come faceva di solito, la nobildonna lasciò che il suo sguardo vagasse sul pittore, studiandone le fattezze e come esse mutavano col variare dei sentimenti che egli provava nel dipingere, gioia, soddisfazione, stizza, ...
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