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Ciao belle tettine. parte 4: falle vedere a tutti!
Data: 10/08/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Capezzolone
Per fortuna, nessuno si accorse che dopo la mia prima, memorabile scopata con il Signor Gino, camminavo zoppicando un po’. Forse perché camminavo sempre in modo strano. In realtà, per quanto piacevole fosse stata l’esperienza e bravo lo scopatore, nel pomeriggio e durante la notte ebbi un po’ di bruciore. Ma il dolore mi ricordava il piacere provato. Ripensarci mi piaceva, ma al tempo stesso qualcosa si agitava dentro di me. E se mi si fosse rotto qualcosa dentro? E se fossi stato male? Che scusa mi sarei inventato? Mi tormentavo con mille interrogativi. Ma il giorno dopo il dolore andava diminuendo e mi dissi che potevo calmarmi. Qualche giorno dopo, mentre ero fuori a fare una passeggiata, udii di nuovo suonare il campanello di una bici e per un attimo credetti di avere il solito miraggio. La solita bici con il solito paio di zizzone dietro il manubrio. Ma non era la mia fantasia: era reale. E quell’improvvisa consapevolezza mi fece paura. Il Signor Gino mi salutò col solito sorriso. “Buona s… ciao zio!” lo salutai. “Ehi! Vuoi fare un giro?” Non gli risposi neppure e saltai su, dietro la sua schiena. Lui riprese a pedalare. Io gli strinsi le mani sui fianchi, stavolta senza nessuna esitazione. “Riesci a stare sul sellino?” chiese con un tono che non lasciava dubbi. “Cavalcare mi piace” risposi senza mezzi termini. “Oooh!” replicò lui beffardo. Calò un interminabile attimo di silenzio. “A parte gli scherzi” continuò serio dopo un po’ “hai avuto dolori ...
... dopo…?” “Un pochino. Ma ne è valsa la pena” Lui ridacchiò. Eravamo soli in quel viale alberato. Senza esitazione lo abbracciai da dietro, gli strinsi le mani sul petto e gli afferrai le sise. Mi attaccai a lui e iniziai a baciarlo sul collo e dietro l’orecchio. Mi piaceva il suo sapore. Lo volevo. Dopo giorni, appena lo rivedevo, risprofondavo nel desiderio di lui. “Ehi!” commentò lui ridacchiando “Ne vuoi ancora? Oggi però te lo dovrai guadagnare” “Farò tutto quello che vorrai” gli sussurro nell’orecchio mentre le mie dita giocano con i suoi capezzoli. “Davvero?” “Sì” ansimo. “Togliti la maglietta” sentenzia lui. “Qui, per strada…?” “Mbè? Le vuoi o no?” fa lui scostandosi le mie mani dalle tette. Io annuisco e obbedisco. Me la sfilo e a petto nudo mi incollo con le tettine alla sua schiena. Non so se per nasconderle o per fargliele sentire. Mi strofino un po’. Lui ridacchia. “Dammela!” sentenzia. Gli porgo la maglia. Arresta improvvisamente la bici all’incrocio con una strada che riaffaccia su un agglomerato di case e su un viavai di persone. “Bene” fa lui infilandola nel cestino sul manubrio “Ora scendi” “Cosa?” “Seguimi e raggiungimi a piedi” “Fino a dove?” “Fin dove dirò io” “Così?” faccio accennando alla mia seminudità. “Sì. Siamo al mare. Non vedi anch’io come sto? Sii uomo e smettila di vergognarti” “Ma…” “Obbedisci. Due tettine belle come le tue meritano di essere mostrate a tutti” Lui si ferma e io ...