Ciao belle tettine. parte 4: falle vedere a tutti!
Data: 10/08/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Capezzolone
... siede semi-supino con la schiena appoggiata a un albero. Ha l’uccello duro a novanta gradi e se lo accarezza. Mi fa sedere in braccio a lui e poi mi conduce con il buco sulla punta del suo cazzo.
“Impalati!” mi ordina.
“Ho paura!”
Lui scuote la testa, mi prende per i fianchi e mi infilza con un colpo secco.
“Ahiaaaaaaaa!” strillo disperato. Ma poi lentamente mi abituo. Lui mi conduce su e giù guidandomi al suo ritmo. Io mi appoggio al suo petto, gli stringo le sise tra le mani e lentamente mi abituo a quella danza di bacino.
“Devi condurre tu il movimento. E adesso dammi le zizze!” sentenzia.
Sono lì, pendule di fronte alla sua faccia. Si attacca e inizia a ciucciare affamato.
“Sì, usa la lingua!” lo supplico stringendolo a me, mentre mi spazzola ritmicamente prima uno, poi l’altro capezzolo.
E all’improvviso, dietro l’albero, nella penombra, vedo delle sagome umane che si muovono. O meglio sono ferme, ci osservano, ma muovono ritmicamente il braccio destro. Gli stringo la schiena spaventato.
“Che c’è? Frocioni in vista?” mi guarda sereno “Tranquillo, vogliono solo godersi o spettacolo. E guardare quanto sei bello” continua accarezzandomi la guancia e il petto.
“Gli vuoi far vedere quanto sono belle le tue tettine?”
Io non capisco più niente. Ma mi sento galvanizzato.
“Alzati. Impalati al contrario”.
Mi volto, mi risiedo su di lui dandogli le spalle, stavolta mi impalo da solo. Fa meno male. E stavolta sono io a condurre il ritmo. ...
... Colgo più o meno chiaramente le ombre che ci fissano e si segano. Zio Gino si appoggia con la schiena all’albero.
“Toccati le tettine. Fagli vedere quanto sono belle.”
Io me le prendo in mano e inizio a giocarci, a sollevarle, a masturbarmi i capezzoli.
“Così, fagliele vedere!”
Mi sento un gran maialino. E alle ombre piace. Ho quasi la sensazione di sentire i loro gemiti. La sensazione mi elettrizza mentre sento i colpi dello zione che mi sfonda.
“Ah sì, toccati, così” mi sussurra.
Non mi sono mai sentito tanto eccitato all’idea di essere visto e goduto da tutti quegli occhi. Gino non resiste, mi prende una tetta in mano e mi torce un capezzolo. Il pollice affonda nel capezzolo sinistro, il medio arriva al destro e mi strizza le sise insieme. Con l’altra mano mi prende il cazzo e mi spara un segone. E all’improvviso sento un’ondata percorrere tutte le mie interiora. Godo come non mai e sborro, sborro e sborro.
E in contemporanea sento anche le possenti spinte del suo uccellone che gode ansimando dentro di me.
“Sì. Mi fai impazzire” geme.
E io mi abbandono sul suo petto. E bacio con adorazione quella carne sudata e villosa. Sento il movimento tra i cespugli.
“Tranquillo, se ne stanno andando. Mo’ ci lasciano soli”
Nudi, sdraiati sotto le stelle.
“Mi prometti che ci vedremo per rifarlo ogni giorno?” lo supplico
“Ehi, sei proprio partito” e ride accarezzandomi i capelli “Non posso promettertelo e lo sai. Ma sai anche che ne ho voglia almeno ...