1. La mia vicina (5)


    Data: 11/08/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: bingo26, Fonte: Annunci69

    ... dire?».
    
    «Sì» rispose.
    
    Smisi di sorridere. Lei si leccò le labbra, poi aggiunsi in tono più caldo e basso: «Vuoi essere la mia puttana?».
    
    «Sì» si affrettò a rispondere guardandomi con occhi languidi e pieni di eccitazione.
    
    Non avrei voluto dirlo veramente, né per lei né per nessun altro, però mi piaceva sentire la sua risposta. Mi piaceva che mi guardasse in quel modo. Le tirai leggermente i capelli, strappandole un gemito soffocato.
    
    Lei mi afferrò per i fianchi, stringendomi forte.
    
    «E così che ti piace?» le dissi.
    
    «Sei tu che me lo fai piacere»
    
    Mi riprese il cazzo in bocca lentamente, assaporando ogni centimetro. Lo succhiava con delicatezza e lo accarezzava dando un ritmo ai miei affondi, perché muovevo il bacino come se la stessi scopando. Lei gemette, mentre le stringevo le ciocche di capelli tra le dita.
    
    Il piacere che provavo era dolcissimo, non per l'atto in sé ma perché lo facevo con lei. Credevo di impazzire per il modo in cui gemeva e si muoveva mentre pronunciava il mio nome, tra una succhiata e l’altra, con sospiri estatici, come se io fossi il dono più prezioso che le fosse mai stato concesso.
    
    Quando abbassavo lo sguardo su di lei non vedevo l'espressione di una donna abituata a dare piacere, a dare per scontato quell'omaggio al mio sesso. La guardavo con meraviglia, stupore, come se lei fosse un sogno, una bellissima fantasia.
    
    Come se non fosse reale.
    
    Le venni in bocca in maniera copiosa e lei inghiottii il mio sperma caldo ...
    ... senza protestare. Chiusi gli occhi e mormorai il suo nome muovendo i fianchi, il cazzo pulsante tra le sue labbra. Si staccò da me, con il mio sapore ancora sulla lingua, poi riavvicinò il viso al mio cazzo ancora in tiro e lo baciò quasi con gratitudine.
    
    Ero stordito, confuso, le membra quasi non reggevano per l’intensità dello sforzo a cui ero stato sottoposto.
    
    Venirle in bocca fu un’esperienza indimenticabile per me. Il suo bellissimo viso pieno del mio sperma fu un’immagine che mi segnò nell’animo e nella mente in mondo indelebile.
    
    Il suo sguardo venerante e peccaminoso al tempo stesso verso il mio cazzo mi sembrava quello del prototipo di donna nata per dar piacere, per adorare il membro maschile: come una sacerdotessa dell’antichità in posa estatica davanti alla statua della propria dea.
    
    La feci alzare prendendola per le mani e subito mi accasciai in ginocchio con il viso rivolto alla sua fica, nascosta ancora dal perizoma.
    
    Vi immersi la bocca….ma incontrai un piccolo rigonfiamento. Istantaneamente abbassai il perizoma e ritrassi leggermente la testa con uno sguardo interrogativo: c’era un minuscolo pisello davanti ai miei occhi!!
    
    Allora come in un film nella mia mente ripassarono i momenti trascorsi durante la serata quando durante il ballo con Arianna e i relativi strusciamenti avevo sfiorato quel piccolo bozzo ritenendolo giustamente un clitoride anche se un po’ più sviluppato del normale.
    
    «Avrei dovuto dirtelo e per questo ti chiedo scusa» mi disse ...