1. Punito nello spogliatoio - parte seconda (sorpresa di compleanno)


    Data: 11/08/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: btmbear87

    Da quel giorno la mia vita cambiò. Finalmente compresi e accettai la mia omosessualità. Ero gay e desideravo diventare lo schiavo del mio professore. Ma nel frattempo la mia punizione proseguiva e Sulla Libera non mi fece più nessun tipo di avance sessuale.
    
    Mi sentivo frustrato perché lo desideravo e temevo di aver fatto qualcosa che non andava, dal momento che mi pareva che lui si fosse allontanato da me.
    
    Pazientemente ogni pomeriggio mi recavo in palestra sperando che accadesse qualcosa, ma non ricevevo altro che insulti e punizioni. Mi sculacciava, mi faceva pulire i cessi odorosi di piscio senza nemmeno usare i guanti.
    
    Mi chiamava frocetto, femminuccia, succhiacazzi. Mi umiliava. Non che mi desse fastidio, solo speravo che mettesse di nuovo le sue mani su di me e che mi possedesse di nuovo.
    
    Qualcosa accadde il giorno del mio compleanno. Quel giorno - il sei aprile - come sempre mi recai in palestra pronto ad eseguire i suoi ordini. Quando arrivai tuttavia mi sorpresi nel vederlo con indosso la tuta e non il solito singlet.
    
    «Oggi è un giorno importante per te mi pare.»
    
    «Sì signore, è il mio compleanno.» risposi guardandolo negli occhi.
    
    «Infatti. Oggi compi 18 anni. Un giorno importante nella vita di un uomo. Per cui da oggi ti insegnerò un altro modo per servirmi.
    
    Andiamo.» non mi fu spiegato nulla e mi limitai a seguirlo.
    
    Non chiesi nulla nemmeno quando uscimmo dalla scuola e si chiuse la porta alle spalle con la chiave che poi mise in ...
    ... tasca.
    
    Andammo alla sua macchina e mi fece salire.
    
    Non parlammo per tutto il tragitto. Poi, dopo circa dieci minuti, arrivammo davanti ad una bellissima casa molto grande. Aprì il cancello automatico con il telecomando e parcheggiò davanti al portone del garage.
    
    «Vieni con me.»
    
    «Questa è casa sua signore?»
    
    «Sì, questa è casa mia. Oggi ti farò un bel regalo di compleanno»
    
    Non disse altro ed entrammo in casa. Era un bell’edificio con i muri bianchi arredato in stile moderno ed armonioso.
    
    Mi precedette su per le scale.
    
    Finalmente era arrivato il mio momento. Arrivammo alla sua camera e si chiuse la porta alle spalle. Ero suo prigioniero.
    
    «Spogliati!»
    
    «Sì signore.»
    
    Tolsi prima il maglione e lo appoggiai sul letto. Poi le scarpe e i calzini. Poi i pantaloni e la maglietta. Rimasi solo con le mutande.
    
    «Togli pure anche i boxer!»
    
    Lo accontentai. I miei boxer azzurri li volle per sé. Poi, mentre stavo nudo in mezzo alla stanza, si spogliò anche lui, però tenne indosso i pantaloni della tuta che mostravano il suo bozzo molto invitante.
    
    «Vieni qui e inginocchiati davanti al tuo padrone!»
    
    Così feci, sempre in silenzio imbarazzato. Sentivo i suoi occhi che mi squadravano. Mi inginocchiai.
    
    «Sfilami i pantaloni!»
    
    Così feci. lentamente per scoprire un po’ alla volta la meraviglia che nascondeva e teneva solo per coloro che la meritavano. Rimase solo con un paio di slip bianchi. Aveva già il cazzo in tiro. Guardando meglio notai che aveva un alone ...
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