1. Soggiogato - la nascita di dea samantha


    Data: 12/08/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: amante_deipiedi, Fonte: Annunci69

    ... e premeva, graffiava e opponeva resistenza, tuttavia sembrava essere richiamato da Lei, dal suo corpo, dalle sue labbra, dai sui occhi ipnotici! Capivo di non avere più il controllo sul mio corpo ma anzi, il controllo era passato a Lei. Lo avevo capito sin dall’inizio che si trattava di un essere superiore; lo stavo capendo in quel momento, e di certo lo avrei capito decisamente meglio in seguito...
    
    Di nuovo, come prima, accadde tutto in un attimo…un dolce, interminabile attimo. Fu Lei a prendere l’iniziativa: questa volta non fu il dorso del piede a colpirmi di striscio, ma la pianta, e sul muso, non sulla guancia; mi colpì una volta, producendo uno schiocco secco e deciso, e senza nemmeno avere il tempo di ragionare me lo avvicinò velocemente in bocca, ficcandomelo in profondità fino a quasi soffocarmi. Non riuscivo a crederci: stava succedendo davvero, proprio a me, proprio in quel momento. Avevo desirato per anni un trattamento del genere, e finalmente lo ebbi.
    
    E’ difficile spiegare da quale fonte provenga il piacere in quei momenti: la verità è che esso proviene da più stimoli. Il piacere che proviene dal contatto con le sue piante, morbide lisce e profumate, il piacere proveniente dallo strusciare della cappella contro la stoffa (ormai doveva essere diventata violacea e pulsante per tutto l’accaduto), il piacere di ammirare finalmente da vicino il suo corpo. Ma più di tutti, la maggior fonte di godimento in quell’istante risultava essere il piacere intrinseco ...
    ... di assecondare i suoi desideri : finalmente, per la prima volta in vita mia avevo smesso di pensare e avevo abbandonato il controllo sul mio corpo: l’avevo consegnato a Lei, l’essere superiore che di li a breve avrei cominciato a chiamare “Padrona”.
    
    E infatti, dopo interminabili minuti di piacere, definì ciò che sarebbe stato il mio futuro con Lei. “Oh si caro mio, sei esattamente come quei pervertiti la. Ma non aver paura, la tua fortuna è stata trovare me” disse Lei, forse volendomi dare un’ultima opportunità per ammettere e accettare la mia condizione. Possibilità che fallii. Infatti, come uno schifoso, inutile verme non dissi nulla (anche perché non avrei potuto dire una parola col suo piedino in bocca) e mi limitai a fare un cenno di no con la testa. Fu li che la Padrona prese il sopravvento, diventando definitivamente Dea Samantha: fece scivolare in basso il piede che fino ad allora era rimasto stretto nella mia mano, dandogli sempre maggiore forza nella caduta, finchè non incontrò la punta del mio cazzo col suo tallone. L’impatto fu doloroso, non lo nego, ma avvertii uno strano senso di piacere sapendo che quel dolore era stato provocato proprio da Lei. Purtroppo però non ero ancora pronto per concretizzare quel piacere, e il risultato fu soltanto uno: cominciai a piangere, diventando violaceo in volto, singhiozzante, con il suo piede ficcato in bocca, stringendo con i denti la sua pelle e avvertendo le sue unghia smaltate premere e graffiare leggermente il palato ...
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