1. Piero, la consapevolezza di essere troia


    Data: 15/08/2018, Categorie: Trans Autore: eatbirds, Fonte: Annunci69

    ... Piero.
    
    Per impedirmi di cadere del tutto, lui mi afferrò, sentii le sue braccia sui seni, il culetto premeva sulla verga; rimasi così, come irrigidito per un tempo che sembrava un'eternità, finché lui mi disse: "ti stanno bene le scarpe di Giuliana, ma non è che vorresti prendere il suo posto?".
    
    Girai la testa e balbettando: "no, no, e che, si, insomma...".
    
    Lui mi voltò e mentre mi teneva stretto contro il suo petto, con il cazzo che svettava e premeva sul mio corpo, una mano gli scivolò tra i miei glutei, con l'altra mi sfioro le labbra: " sssss! Tranquilla bambina, va bene così".
    
    Il suo tono di voce mi rassicurò, mi lasciai andare, chiusi gli occhi, iniziai a baciargli la mano, le labbra si dischiusero e gli leccai le dita, sempre più avidamente.
    
    La mano sul culo si fece strada tra le natiche finché non sentii le sue dita rovistarmi il buchino; ero in estasi, ad ogni affondo delle sue dita mi uscivano lamenti di piacere; "sei eccitante, troietta", furono le parole che accompagnarono il mio primo bacio ad un uomo; la sua lingua penetro' così in fondo nella mia bocca che, pur non avendo mai baciato nessuno fino ad allora, capii che dovevo ricambiare.
    
    Avvolsi le braccia intorno al suo collo quasi ad appendermi, Ci slinguammo a lungo; lentamente mi prese la mano e se la portò sul cazzo, era duro, nodoso, già rorido di umori: "ti piace? Lo vuoi?".
    
    Strinsi le labbra, annuii col capo, e con voce tremolante gli dissi "si".
    
    "Allora è tuo, prendilo, fallo ...
    ... godere", si sedette su una spiaggiola, allargò le gambe e mi ci fece accoccolare in mezzo, mi avvicino la testa al cazzo, "fallo venire, troietta, lecca".
    
    Sentii finalmente l'odore del cazzo, era inebriante, La lingua cominciò a correre sull'asta, sulle palle; mentre leccavo, le mani lo segavano, le dita si bagnavano dei suoi umori, poggiai le labbra sulla cappella, aprii la bocca e quello che mi pareva impossibile avvenne, quella cappella così grossa scomparve tra le mie labbra, mi riempiva la bocca, la sentivo pulsare mentre l'avvolgevo con la lingua.
    
    Continuai così, senza alcuna percezione del tempo, finché non lo sentii irrigidirsi, "sto per venire", tirò fuori l'uccello, tenendo la cappella premuta sulla mia lingua; sentii un fiotto caldo innondarmi la bocca, lo guardai e capii che dovevo assaporare quella crema lentamente e deglutirla, così feci.
    
    Dopo mi disse di ripulirgli il cazzo, si distese sulla spiaggiola e allargandomi le natiche mi fece sedere sopra di lui, in modo da sentire il cazzo vicino al buco del culo; con una mano mi strizzava le tette e mi porgeva le dita da leccare, con l'altra iniziò a masturbarmi e non ci volle molto, tanto ero eccitato, che gliela bagnai di sborra.
    
    "Leccala tutta e baciami, puttanella", ubbidii e fu come baciare il mio uomo, il mio maschio.
    
    Ci vestimmo tra carezze e bacini; prima di uscire dalla cabina per rientrare a casa, mi disse: "il mio cazzo è troppo grosso per il tuo buchino. Promettimi che durante l'anno ti ...