1. Burn the witch


    Data: 16/08/2018, Categorie: pulp, Autore: Angela Kavinsky

    ... seno. «Vi prego Adam, non rovinate le mie vesti!». Adam pareva sordo. Leccò con trasporto il petto della giovane donna, poi la spinse all’indietro facendola rimbalzare su un mucchio di fieno. Lei si mise a ridere. Si inginocchiò davanti a lei e le sfilò gli stivali sporchi di sterco di vacca. Strappò le calze bianche, succhiando ogni dito del piede paffuto, che a notare parevano piccoli fagioli bianchi. Lei rideva, la stupida, mentre lui si toglieva i calzoni e mostrava il membro eretto. Lei si spaventò. Non ne aveva mai visto uno, e di certo mai si sarebbe sognata di vederlo prima di essersi sposata; ma ormai lui era lì, davanti a lei, e la cosa la eccitò come mai prima d’ora. Tutto ciò che la madre le aveva insegnato sulla castità le sparì dalla mente. Ogni inibizione scomparve. Era impacciata, non sapeva cosa fare. Le mani mulinavano, spargendo fieno ovunque. Lui si avvicinò con il membro tra le mani. Glielo appoggiò sul labbro, appena sotto il naso. Lei inspirò. Quell’odore disgustoso, non sapeva per quale motivo, le piacque. Lo prese in bocca, mentre lui girò la testa, osservando le dita dei piedi cicciottelli arricciarsi dal godimento. Mentre succhiava, le di lei mani slacciarono le proprie vesti, fino a rimanere solo in mutandoni. I due grossi seni ballonzolavano. I capezzoli rosa ritti facevano contrasto con la pelle candida come la neve. A quella visione Adam tolse il suo membro dalla bocca di Jane, benché lei ci avesse preso gusto, poi, ancora con indosso la ...
    ... camicia, si piegò su di lei. Le levò i mutandoni e Infilò il grosso membro nel suo “fodero” per così dire, e lei urlò. «Fermo!» disse spingendogli il petto. «Sento dolore. Le donne sentono dolore quando vengono prese?». Lui annuì e iniziò a spingere. Jane avrebbe gradito una spiegazione più esaustiva del perché di quel male, ma poco dopo il male si tramutò in piacere. Iniziò a sorridere come una stupida e strinse il sedere dell’uomo con le proprie gambe mentre lui, come un fabbro, batteva il martello con violenza. Quell’arnese lungo e duro dentro di lei le faceva pensare a quando lui avrebbe parlato con suo padre, a quanto sarebbe stata bella la casa in legno costruita dopo il matrimonio, ma soprattutto a quanto l’avrebbe deliziata ogni giorno con il suo grosso membro da cavallo. Lui stringeva con forza, quasi affondando le unghie, i suoi glutei voluminosi e rotondi. Poi, quasi come se qualcosa lo avesse posseduto, iniziò a dare delle pacche violente e dolorose ai glutei. Lei gridò dal male. Tirò fuori il membro e con tutta la forza che aveva nelle braccia la sollevò, facendola girare a pancia in giù. Pretese che si mettesse a 4 zampe, come il cane di suo padre. Le ginocchia e i palmi delle mani graffiati dal fieno secco. Mentre lui si stuzzicava la punta del membro con le dita, osservò tutto ciò che Jane aveva da offrire: i piedini cicciottelli che aveva già assaggiato, i polpacci grossi, le cosce che andava a formare un sedere grande e rotondo. L’orifizio del sedere era screpolato ...