1. Fermata in autogrill


    Data: 16/08/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano

    ... ciuffi dalla t-shirt aderente a l’ampio torace. La sua pelle era ambrata, quasi olivastra: forse era siciliano o medio orientale. Si vedeva che era un tipo grezzo, anche dal modo di mangiare: le grosse mani tenevano sempre al contrario le posate ed il pane lo strappava coi denti. Era la virilità più assoluta e volgare fatta persona ma proprio in questo era il suo fascino agli occhi del ragazzino.
    
    Era lui, non aveva dubbi e non si sarebbe lasciato scappare l’occasione, sarebbe stato suo. Così, anziché trattenersi, cominciò a muoversi con gesti quasi femminei, favorito dal suo abbigliamento. Indossava solo una salopette molto corta e molto aderente che gli metteva ancor più in mostra il culetto perfetto, entrandogli anche tra le natiche. Si chinò lentamente, piegandosi a 90 gradi, a raccogliere da terra la bambola che era sfuggita provvidamente di mano alla sorellina, ovviamente rimanendo di spalle alla sua preda. Appena fu ritto si girò e non gli sfuggì lo sguardo dell’uomo fisso su di lui.
    
    Si sedette poi a tavola guardando nella sua direzione e gli lanciò continuamente occhiate languide e passionali che non caddero mai nel vuoto. Quello, seduto a gambe aperte anche a causa della sedia troppo bassa per lui, si toccava spesso la patta non tanto per mandargli un messaggio quanto per sistemarsi meglio l’uccello che certamente andava indurendosi.
    
    I suoi non si accorsero di niente, distratti dalla figlia che continuava ad essere irrequieta. Finito il pasto, il maschio si ...
    ... alzò guardandolo palesemente e si avviò verso l’uscita. Fece il giro dell’edificio passando lungo la vetrata della sala e gli fece un cenno con la testa come per dirgli di seguirlo.
    
    Anche loro avevano finito. I genitori dissero che si sarebbero fermati un po’ nel giardinetto adiacente così lui prese la palla al balzo per dire che doveva andare in bagno, il cui ingresso era dietro l’autogrill.
    
    Entrato nei bagni vide che l’omone era in uno degli scomparti a pisciare con la porta aperta e lui si mise agli orinatoi a muro che erano proprio di fronte. Anziché aprire semplicemente la zip sul davanti, si fece scendere la salopette fin sotto il sedere, mettendolo ampiamente in mostra e muovendolo lentamente a sinistra ed a destra. Fortuna che non c’era nessun altro lì dentro. Girò la testa per vedere se aveva ottenuto l’effetto desiderato e… beh, si lo aveva ottenuto. L’uomo era girato verso di lui tenendo in mano una grossa minchia non proprio moscia e gliela sventolò davanti.
    
    “Tu vuoi questa, vero?” con accento straniero.
    
    Lui, quasi intontito da quella vista, fece di si con la testa. Quello si richiuse tutto nei jeans e disse “Qui non va bene. Vieni”. Rapidamente si rivestì e lo seguì. Arrivato al suo tir gli aprì la portiera e, guardandosi intorno per essere sicuro che non li vedesse nessuno, lo fece salire aiutandolo con una mano sul culetto che gli fece provare un brivido particolare. Solo una lieve premessa di quello che avrebbe provato dopo.
    
    “Dietro la tenda” gli ...