Fermata in autogrill
Data: 16/08/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Foro_Romano
... cazzo, poi due e constatò che non era più nuovo.
“Non sei vergine. Bene. Vuol dire che sai come si prende. Sei una bella piccola maialina”. In verità, più che una maialina, sembrava un agnellino dato in preda ad un grosso toro infoiato. Lo rigirò come un fuscello, gli alzò le gambe e gliele tenne aperte afferrandolo per le caviglie. Lo dominava con tutta la sua prestanza ma quello che attirò lo sguardo del ragazzino fu l’enorme membro rigido che di lì a poco lo avrebbe straziato. Erano almeno 25 centimetri di cazzo, largo quanto un tronco d’albero. L’uomo si abbassò un po’, quanto bastava per puntarlo a l’ingresso del buco.
“Voglio vederti in faccia mentre ti rompo il culo. Giusto? Non volevi che spacco il tuo culo?”
Per tutta risposta, il ragazzino portò le mani ad aprirsi bene il sederino e sistemò meglio la punta del cazzone.
“Che troietta che sei. Ma non farti sentire troppo quando t’infilo”. Annuì con la testa e quello cominciò a spingere con cautela. Quando la grossa cappella vinse le resistenze dell’ano e gli irruppe dentro, il frocetto trattenne a malapena un grido e tutto il suo corpicino si inarcò. Il maschio continuò a spingere ed entrò lentamente ma con decisione fino alla fine. Il dolore era fortissimo: si sentiva completamente impalato e gli mancò il fiato ma, allo stesso tempo, godeva immensamente nel sentirsi posseduto da tanta virilità.
Cominciò ad entrare e ritirarsi senza mai uscire, dapprima con lentezza poi prendendo sempre più velocità. ...
... Così facendo ad ogni spinta sembrava andare sempre oltre, sfondandolo sempre più. Lui lo aiutò ondeggiando il bacino. Alla fine il maschio ci dava dentro con tutta la forza sfasciando oltremodo quel culetto indifeso e scuotendo quel corpo inerme sotto di sé.
Ad un certo punto calò su di lui con tutto il suo quintale di muscoli e pelo continuandolo a fotterlo alla massima potenza, come un animale scatenato. Preso dalla foja non si preoccupò più di chi stava scopando, se femmina o maschio, unì la sua bocca a quella del frocetto e, ficcandogli in bocca tutta la lingua, ne soffocò i gemiti. Il godimento era assoluto per tutti e due.
Un rantolo urlatogli in bocca accompagnò la prima potente bordata di calda sborra che gli invase la pancia, mentre un lungo ruggito mal trattenuto si unì alle altre che ne seguirono fino a riempirlo come non mai. Il cazzo continuò per un bel po’ il suo andirivieni mentre andava perdendo durezza e lo sperma, ad ogni affondo, usciva a rivoli dal bordo slabbrato del buco diventato una voragine.
In quel momento il maschio, completamente sudato, guardava con occhi vitrei il giovane, anche lui completamente stravolto dal piacere. Quando ebbe scaricata l’ultima goccia di seme, uscì lentamente, lucido ed ancora semieretto, da quell’umida caverna che ormai somigliava di più ad una fica spanata. Prese della carta da un rotolo per pulirsi il cazzo, inevitabilmente sporco di sborra, sangue e merda e lo passò al ragazzino.
“Tieni. Pulisciti e sparisci, ...