Fermata in autogrill
Data: 16/08/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Foro_Romano
... disse e lui eseguì. Lì c’era una brandina piuttosto ampia fuori da sguardi indiscreti. Ci entrò carponi e quello dietro di lui richiuse la tenda.
“Bravo frocetto. Sei riuscito a stuzzicarmi. Io mai stato con uomini ma tu hai culo bello e sembri proprio una ragazza”.
Gli mise le mani addosso e gli tolse in poco tempo la salopette e le scarpe, aiutato da lui. Si ritrovò completamente nudo, sdraiato sul materassino, mentre quel gran pezzo di maschio era inginocchiato su di lui, dominandolo da l’alto. Dopo averlo fissato per un po’, quasi per essere certo di quello che stava facendo ma nel contempo affascinato da quel corpicino chiaramente voglioso di cazzo, si sfilò la t-shirt e ne venne fuori il suo torace possente completamente coperto di pelo riccio e nero, tipico di molti turchi (quale infatti era).
“Bei capezzoli grossi hai. Come quelli di una donna. Sei una puttana”.
Si toccò la patta, si slacciò la cintura, tirò giù la zip e, scostando le mutande, tirò fuori un manganello non ancora in tiro ma saranno già stati almeno 20 centimetri di carne con un diametro considerevole. Il ragazzino non aveva mai visto niente di simile dal vero ma solo in foto e filmini hard ma non ne ebbe paura. Era proprio quello che desiderava da tempo. Non perse tempo. Si tirò su e si mise accovacciato con la testa all’altezza di quella minchia. La prese in mano, anche se non riusciva a circondarla completamente, data la grossezza, e cominciò a leccarla e a ficcarsi in bocca la ...
... cappella, succhiandola avidamente. Che profumo di maschio!
All’uomo sfuggì subito un rantolo di piacere e buttò la testa indietro. Ci mise tanto impegno che il cazzo in breve tempo raggiunse dimensioni impossibili da far entrare. Però, proprio allora, l’uomo gli prese la testa tra le grosse mani per spingergliela dentro il più possibile, eccitato anche dalla vista di quelle piccole labbra tese nello sforzo. Non ci riuscì, naturalmente, era fisicamente impossibile, ma bastò a togliere il respiro al ragazzo che pensò che volesse venirgli in bocca. Invece gli sottrasse di colpo il saporito tappo.
“Adesso dammi culo, ‘che te lo voglio svangare dalla merda. E’ una settimana che non scopo e devo scaricarmi i coglioni”.
Era un ordine e lui obbedì ben volentieri, anche se sapeva che non sarebbe stata cosa da poco. Quel calibro di minchia lo avrebbe sventrato ma era proprio questo che stava cercando e già pregustava la conquista. Era riuscito ad accalappiare un etero bono come quello e se lo sarebbe ricordato per tutta la vita. Ovviamente anche per il dolore che avrebbe provato ma lo affrontò stoicamente.
Si girò mettendoglielo a disposizione ed appoggiò la testa in basso sulle braccia incrociate. Quello abbassò la testa e la infilò tra le sue chiappette lisce che teneva allargate con le sue manone callose. La barba gli graffiava la pelle. La grossa e ruvida lingua gli lappò il buco più volte. Più volte glielo succhiò, ci sputò sopra. Ci mise un dito, che da solo era un piccolo ...