1. Ass over


    Data: 20/08/2018, Categorie: Etero Autore: radikalX, Fonte: Annunci69

    Piccola, mi piacerebbe tanto fare l’amore con te”.
    
    “Ma sei scemo? Sono due giorni che stiamo chiusi in questa stanza d’albergo e non facciamo altro!”.
    
    “Vero, ma non mi concedi l’essenziale”.
    
    “Il mio culo sarebbe l’essenziale? Dio mio, si vede che non hai letto gli antichi greci.
    
    “Da quando ti senti minacciata porti sempre le mutande”.
    
    “Le tue invece… Dove sono le tue mutande? Ma le avevi le mutande? Non dirmi che vai in giro senza!”.
    
    “Sotto il blue jeans sono inutili. Sopra sarebbero chic”.
    
    “Mmm”.
    
    “Se prendi al volo questa nocciolina, ti sposo”.
    
    “Presa e digerita. Sai com’è, di questi tempi… Quando ci siamo abbracciati sentivo il tuo portafogli gonfio”.
    
    “Vieni qua!”.
    
    “Ma insomma, cos’è tutta questa fretta? Non sai niente di me, non mi hai ancora chiesto di mia madre, di mio padre, di cosa faccio nella vita, dove sono stata in vacanza, se mi piace sciare, se uso la pillola o la spirale, se mi farei George Clooney , se sono felice, infelice, bipolare, non mi hai chiesto niente che subito vuoi entrare nella mia intimità più intima, quella che io stessa cerco di dimenticare! Chi diavolo sei?”.
    
    “Uno che vuole entrare nella tua intimità più intima prima di sapere come si chiama tua madre e che cazzo fa tuo padre; uno che vuole entrare una prima volta nel tuo culo nella più perfetta ignoranza e solitudine. Un giorno Napoleone radunò le truppe per invadere la Russia. C’era un confine ben segnato”.
    
    “Embè”.
    
    “Era una chiara mattina, disse ai ...
    ... suoi generali di non seguirlo e solitario cavalcò verso il bosco russo. Toccò con mano le betulle, assaporò la sua conquista noncurante del fatto che migliaia di cosacchi da un momento all’altro potessero precipitarglisi addosso. Anche chi lo detestava, non poteva esimersi dall’ammirare la fresca audacia di certi suoi gesti”.
    
    “Accidenti come l’hai fatta lunga! Dunque, ti piacciono i sederi”.
    
    “Mi piace il sedere delle donne che mi piacciono”
    
    “Lascialo stare!”.
    
    “Vuoi farmi credere che ancora non l’hai dato a nessuno?”.
    
    “Sei un bastardo, e questo non aiuta la tua causa. Mi hai stancato, ora mi rivesto. Stupida io a dar retta a uno che mi ferma per strada, mi porta a un bar e mi propone di passare due notti con lui nella stanza d’un albergo”.
    
    “C’è di peggio”.
    
    “Di peggio c’è che stanotte sei sgusciato dal letto, ti sei inginocchiato sul tappeto e hai pregato per due ore di fila. Ti ho visto sai, ti ho sentito. Sei un pazzo!”.
    
    “Sono un peccatore”.
    
    “E io sarei il peccato? Sei uno schifoso!”.
    
    “Sì, ma chiedo perdono”.
    
    “E di giorno torni a peccare”.
    
    “Mi piace peccare ma ancora di più chiedere perdono a Dio. La vita mi sembrerebbe sciocca senza il suo rimprovero, la sua minaccia, la sua bontà”.
    
    “E a uno così dovrei darmi tutta?!”.
    
    “Solo a uno così.”.
    
    “Ho sempre avuto un debole per i pazzi.
    
    Ora però basta”.
    
    “Uffa!”.
    
    “Uffa che, coglione? Vuoi la ciliegina, come un bambino goloso. Fai l’offeso, l’annoiato, sei patetico. Se me l’avessi ...
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