1. Ass over


    Data: 20/08/2018, Categorie: Etero Autore: radikalX, Fonte: Annunci69

    ... dato”.
    
    “Non ci credo!”.
    
    “Giuro. Sono anni e anni che fantastico quel momento, e tu stamattina, mentre ti guardavo ancora immerso nel sonno, mi eri sembrato l’uomo giusto. Mi sarei infilata la gonna, tu i pantaloni, saremmo usciti lungo il corridoio pensando che tutto era concluso, all’improvviso avrei schiacciato il bottone e abbracciato il metallo dell’ascensore e tu rapido dentro di me, finché l’ascensore ripartiva e nuovamente schiacciavo, e sentivamo voci spazientite e tu folle gridavi: ‘Aprite, aprite!’”.
    
    “Sono stato un cretino”.
    
    “Non sei l’unico. Non ho mai fermato l’ascensore”.
    
    “Posso accarezzarti il seno?”.
    
    “Sai quanto le tue carezze mi piacciono”.
    
    “Anche se non mi ami più?”.
    
    “Mi fai tenerezza. Ma dovranno passare dieci anni prima che mi torni il desiderio”.
    
    “E se stanotte ti viene voglia di me e mi lasci fare?”.
    
    “Lo escludo, ma mi piace che tu possa pensare una cosa simile”.
    
    “Basta, non insisto”.
    
    “Basta, non insisto. Sentilo lui, lo sciocchino. Sei tu che non mi vuoi, un uomo che davvero desidera non parla come un bambinetto offeso. Travestite la vostra mollezza e la giustificate con il rifiuto della donna, in realtà voi non sapete che farci col nostro culo”.
    
    “Tante volte l’ho esplorato”.
    
    “Tante volte non conta, conta questa volta, questa è la prima volta che ci entri davvero, e hai una paura infernale”.
    
    “Sei superba. Perché stavolta e non tutte le altre?”.
    
    “Perché ora ne stiamo parlando”.
    
    “E allora parliamone, ...
    ... l’oggetto in questione ha una nobile tradizione letteraria e filosofica. ‘L’anello solare è l’ano intatto del suo corpo di diciotto anni al quale niente di così accecante può essere paragonato a eccezione del sole, benché l’ano sia la notte’. Certo avrai letto di Bataille ‘L’Ano solare’ e vivamente ti consiglio il ‘Quaderno nero’ del poeta Joë Bousquet. Paralizzato da una ferita in guerra passava il tempo a letto celebrando le meraviglie del buco”.
    
    “Aborro il fangoso Bataille e quanto a Bousquet le donne si inginocchiavano commosse dal suo male e ancora più dalla sua scemenza. Simone Weil lo andava a trovare, ma dubito che glielo abbia dato”.
    
    “Io invece penso di sì, oltre che un genio era una santa e avrebbe potuto benissimo darglielo”.
    
    “Se ti va d’immaginarlo fa pure, io non ci riesco. Ma anche noi donne possiamo cadere a furia di guardare nel pozzo. Dio che vertigini, che c’era in quel vino?”.
    
    “Abbracciami piccola, giuro che non ti faccio niente. Sento che hai bisogno di abbracciarmi. Anch’io”.
    
    “Oh sì, stringimi, stringimi forte. E così, per curiosità, dimmi perché desideri tanto il mio culo”.
    
    “Perché è tuo”.
    
    “E poi?”.
    
    “Perché voglio sentirti godere controvoglia, per ricordarlo, perché un giorno ne parleremo ridendo, perché sei il mio amore ed è giusto che io conosca ogni mistero del mio amore, perché sei la mia colpa, perché arrossisci quando te lo chiedo, perché mi ami e pensi che un buco sia un dono troppo piccolo, ma anche perché pensi che sia un dono ...