Pietro l'allenatore e la nostra prima volta
Data: 20/08/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: torelloneboy
Oggi all’allenamento siamo in pochi. Fine maggio, il palazzetto è una serra a trenta gradi e alle gradinate vuote arriva l’eco dei rimbalzi. Fuori il sole è caldo, sono le cinque del pomeriggio, e dopo gli esercizi di tecnica, dopo aver provato alcuni schemi, si finisce in bellezza con la partitella.
Gioco a pallavolo da quando ho 13 anni, e ora ne ho 19: sono molto alto, moro, con un bel fisico sportivo frutto di tutti questi anni di allenamento, poco pelo, un cazzo di dimensioni normali, e anche se i miei compagni non lo sanno io ho capito da tempo che i maschi mi fanno impazzire. Sotto le docce non perdo occasione di studiare bene quel che i miei compagni portano tra le gambe, e l’ultima volta di fronte al cazzone di un paio di loro mi è quasi venuto duro. Devo stare più attento o prima o poi qualcuno si accorgerà dei miei sguardi…
Oggi siamo solo in undici e l’allenatore fa il dodicesimo e gioca in squadra con noi: la partita è impegnativa e il caldo ci sfinisce, siamo tutti in un mare di sudore. Di fronte a me lo vedo: è in prima linea, e aspetta la battuta dell’altra squadra… Si trova nella tipica posizione del ricettore, con la gambe piegate, il sedere sporto indietro, chino e pronto a scattare: lo guardo meglio e sento che la temperatura aumenta, è non è solo per il caldo. Tra le natiche ha una chiazza di sudore che si espande, proprio in corrispondenza del solco, e che gli inumidisce un paio di pantaloni corti di cotone rosso. Non riesco a staccare lo ...
... sguardo. L’allenatore è un uomo sposato di 45 anni, molto virile, capelli ricci neri, moro e con un fisico massiccio e muscoloso. Capita a volte che faccia la doccia con noi, e io di certo non mi perdo lo spettacolo. Nudo fa impressione… Capezzoli molto pronunciati, pelo sul petto sul pube sulle gambe e sul culo, e un cazzo veramente da infarto, largo e lungo.
Il mio rispetto per l’autorità è amplificato da quell’uomo calmo e muscoloso, con la voce profonda, un allenatore severo che non perde la pazienza e ha stima della mia tenacia e del mio gioco. Davanti a lui io sono un atleta ubbidiente e molto attento: pendo letteralmente dalle sue labbra.
Finta la partita, stretching e poi docce: c’è chi ha fretta e chi scappa perché ha da fare, resto solo io nel vano docce a parlare con Pietro, l’allenatore, che si sta svestendo e mi dà ancora alcuni consigli su quale posizione assumere quando salto a muro. Sono sotto l’acqua, lo shampoo mi scende negli occhi, mi brucia, devo sciacquarmi. Quando riapro gli occhi me lo trovo davanti e ho quasi un sobbalzo. Pietro è meno alto di me, ma il fisico è davvero massiccio, quasi da bodybuilder: bicipiti pronunciati, bei pettorali grossi, e il cazzo pieno di pelo intorno. Anzi, di pelo è ricoperto il suo addome e i suoi pettorali, di pelo fitto che sale fino al collo dove si confonde col segno della barba, scura. Lo guardo ancora quel cazzone,, godendomelo così da vicino. Scuro, più del resto del corpo, con la cappella grossa e completamente ...