1. Pietro l'allenatore e la nostra prima volta


    Data: 20/08/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: torelloneboy

    ... coperta di pelle, è molle ma grande quasi come il mio da duro. Sento di nuovo salire la temperatura, e di nuovo non si tratta dell’acqua della doccia… Alzo gli occhi in fretta e ho la sensazione che lo sguardo non gli sia sfuggito. Di lui adoro il senso di mascolinità che emana, mi piace che mi apprezzi e impazzisco al pensiero del contrasto tra i nostri corpi. Tra il mio, alto e slanciato con il pube peloso ma poco pelo sul resto del corpo, i capezzoli piccoli, poca barba, e il suo corpo così grosso e maschile che mi capita di sognarmelo la notte. Mi sta guardando fisso ora. Mi sorride:
    
    - Come va la scuola cucciolo?
    
    Gli piace chiamarmi così, quando siamo soli. Mi è sempre sembrato il suo modo per farmi capire che la sua stima per me arrivava ad essere anche affetto: era stato il mio allenatore sin da quando avevo iniziato a giocare, e mi conosceva bene. Sapeva che alla scuola tenevo moltissimo e quell’anno avevo la maturità: finito l’allenamento sarei andato a casa a studiare, per meritarmi i voti bellissimi che prendevo al liceo.
    
    -Bene come al solito, grazie Pietro… E tu? Come va la vita?
    
    -Ma sì, alti e bassi, solite cose, al lavoro molto impegnato, a casa soliti scazzi…
    
    Pietro fa il direttore di banca. Arriva sempre all’allenamento in giacca e cravatta e poi si cambia: è uno abituato a prendere decisioni, e anche questo mi affascina di lui. Negli occhi però ha una luce malinconica stasera che non sono abituato a vedergli.
    
    -Mi spiace…Ma va tutto bene? ...
    ... Spero sia tutto a posto…
    
    A questa domanda succede l’impensabile. All’inizio credo stia per mettersi a ridere, ma invece sul viso gli si dipinge una smorfia, come di dolore… E poi scoppia a piangere. Immediatamente si accorge di aver fatto una cosa che non mi aspetto, vuol scusarsi, cerca di parlare, ma le parole gli riescono confuse e il pianto non accenna a diminuire:
    
    -Scusa… Ti prego dimentica quello che hai visto… Davvero… Lucia… Scusami… Lucia mi ha lasciato… Mi ha lasciato la settimana scorsa!
    
    Io non credo alle mie orecchie. Lucia, la moglie, è una donna normale di cui ho sempre pensato che dovrebbe ringraziare ogni giorno il cielo per aver avuto la fortuna di trovare un marito come quello, bello e benestante, uno fedele, non chiacchierato, su cui non ci sono mai stati pettegolezzi di tradimento.
    
    Mi avvicino e gli metto una mano sulla spalla: in me non è passata l’eccitazione, ma vederlo così addolorato ora mi ha ispirato una tenerezza incredibile
    
    -Pietro, sei un uomo fantastico, sono sicuro che è solo un momento e Lucia si ricrederà
    
    Lui mi guarda, ancora in lacrime, e mi abbraccia con forza, come a ringraziarmi. E nell’abbraccio io sento il suo corpo nudo completamente adiacente al mio, sento distintamente posarsi sulla mia pelle il suo cazzone, e inspiro il profumo del suo fisico e dei suoi peli come un liquore che mi ubriaca.
    
    -Grazie cucciolo sei davvero un amico. Grazie, significa molto per me quello che hai detto!
    
    Mentre mi dice queste cose ci ...