La prima volta in quei locali 01
Data: 21/08/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: rosamatura60
Ripensare a quel che è avvenuto mi provoca ancora una sensazione mista, che fine ha fatto la professoressa tutta d’un pezzo? Eppure come è bello essere una donna se sono la tua donna.
Che ci faccio in questo locale? E’ chiaramente un locale per incontri. Fine, senza dubbio. Elegante, certamente. Di classe, sicuro. Ma che ci faccio io?
E’ stata la tua richiesta a colpirmi improvvisamente, la ricerca di una scusa plausibile in famiglia, il sollievo di un’amica che mi copre e che, ufficialmente, mi ospiterà a casa sua per la notte. Capita di rado passare una notte fuori dalla famiglia e stavolta capita con te. Tutto questo serve a distruggere ogni mio dubbio, il pensiero di essere insieme abbatte tutti gli altri. “Non farti alcuna domanda e non chiedere alcuna risposta, seguimi solamente e non pensare che a noi”. Questo mi hai detto ad inizio serata ed ora sono in una camera di questo locale, appena entrati mi hai sussurrato che dovevo andarmi a cambiare, tutto era pronto nella stanza riservata a me, hai interrotto ogni mia parola con un bacio e come un automa, ho eseguito il tuo desiderio, eccomi nella stanza. Una gentile signorina mi ha accompagnata, mentre tu sei andato al bar, e mi ha spiegato cosa dovrò fare, consegnarle ogni mio indumento la mia borsa, ogni cosa insomma e poi indossare quello che era stato predisposto da te per me.
Sto tremando, nuda, mentre guardo quello che dovrò indossare, comprendo che sarà difficile contenere la mia ciccia in quei tessuti e ...
... comprendo che ancora una volta mi chiedi di sterminare le mie residue resistenze. Penso che stiamo davvero oltrepassando ogni limite. Poi mi perdo a pensare a te e tutto pare diventare più logico, più coerente.
Lo avevi detto, non avrai più barriere e questa mi pare davvero l’ultima da abbattere.
Come sempre accade mi trovo ad essere felice di eseguire un tuo desiderio, è quello che vuoi? Bene lo farò al mio meglio e comincio ad infilare quelle calze velatissime che arrivano appena a metà delle mie cosce, tu lo sai che così non mi piaccio, che le mie cosce sono carnose, troppo grosse secondo me, ma so che a te piacciono così e allora non ci penso e lego alla mia vita il reggicalze nero anch’esso e, come poche volte ho fatto nella mia vita fisso le mie calze. La stanza è piena di specchi, ogni mio gesto lo vedo replicato tante volte. In altre occasioni mi sentirei ridicola, ma ora no. Ci sei tu fuori ad attendermi, sono lì per te e allora mi preparo al meglio. Ho qualche difficoltà ad infilare quel reggiseno sicuramente scelto troppo piccolo. I miei seni sembrano esploderci dentro, spinti in alto debordano ed illuminano di bianco la stanza, mi guardo e non mi sento più ridicola, mi sento semplicemente tua, come sempre e come sempre felice di esserlo e di eseguire i tuoi desideri. Anche se non è la figura di donna che ero abituata a vedere quella che si riflette nello specchio.
La parte più imbarazzante è quel vestito, a sfondo rosso, di lamé, si attacca al mio corpo ...