1. Compagnia Militare Privata


    Data: 21/08/2018, Categorie: Etero Autore: iranes, Fonte: RaccontiMilu

    «Buona come sempre»«Mi pare ovvio. Perché non sarebbe dovuta essere buona?»Spense il motore, prese la borsa in cuoio sul sedile e scese. Il lungomare di Torvaianica non lo si poteva certo definire bello. Mai valorizzato, con decine di attività e case abusive che impedivano la vista del mare, non rappresentava di certo un vanto della città. I polmoni si riempirono di aria fresca, ma decisamente non pura. Ah, la sua costa azzurra. Stava seriamente pensando di risalire in macchina e tornarsene a crogiolarsi al sole come una lucertola.«Perché la carne è sempre uguale? Questa poteva essere cattiva, no?»«Per rovinarsi la piazza? Mica sono scemi»«Un imprenditore è disposto a tutto pur di guadagnare di più»«Un imprenditore avido, non un imprenditore qualsiasi» e ingoiò l’ennesimo enorme boccone di carne. Lei lo guardava ammirata e disgustata al tempo stesso. Certo, avrebbe voluto avere lei quell’apertura di bocca, sai che pompini che le sarebbero usciti. D’altro canto quel vedere i bocconi sparire in sol morso la disturbava un pochino, avrebbe preferito evitare certe visioni della sua gola.I tacchi 15 ticchettavano sull’asfalto mentre lei attraversava la strada di corsa. Mamma mia quanto sono maleducati qui, pensò mettendosi in salvo sul marciapiede prima che una smart la investisse. Si rendeva conto di non passare inosservata vestita così, ma addirittura essere uccisa era eccessivo pure per lei, neanche fosse una ragazza gelosa quella al volante.«Senti, ma dopo che vogliamo ...
    ... fare?»«In che senso»«Beh, i miei amici vanno a Fellinimania o a Il Folklore. Vogliamo raggiungerli, andare dove non vanno loro o tornarcene a casa?»«Con i tuoi amici no. Non se ne parla nemmeno»«Quindi?»«Che ne dici di un gelato?»«Che è un’ottima idea» e riprese a mangiare la sua bistecca mentre lei l’osservava.C’era una dea che stava camminando sul marciapiede e lui non poteva distogliere lo sguardo. Lei lo fissava con i suoi occhi simili a fari e quei capelli ondeggianti ad ogni passo. Si stava dirigendo verso di lui e più si avvicinava più dettagli riusciva a vedere. La vedeva mordersi delicatamente le sue rosse e piene labbra, la vedeva ammiccare con quegli occhi luminosi. Se non ci fosse stata sua moglie e i bambini. Proprio oggi che era serata di cena familiare doveva apparire quella figa stratosferica. Non era più un ragazzo, aveva un po’ di pancetta, ma dopottutto si poteva ritenere ancora un uomo apprezzabile, quasi quasi… Slap!«Porco! Vergognati!»«Certo che i tuoi amici sono stronzi»«Che c’entra questo ora?»«Nulla, ma ci stavo ripensando»«Dobbiamo proprio rovinarci la serata parlando di queste cazzate?»«Non è mica colpa mia se ti circondi di persone simili.»«E mica sono io che le tiro in ballo. Basta non pensarci.»«Si, certo come no. Non è così che mi dimentico di Antonella.»Mamma mia che puzza, pensò appena ebbe messo piede in quel buco. Non c’era un cameriere, non c’era servizio. La carne così in bella vista, senza alcuna protezione dagli insetti. Non riusciva a capire ...
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