ICVM |4| L'ombra di Elbe
Data: 23/08/2018,
Categorie:
Voyeur
Autore: Leliste, Fonte: EroticiRacconti
... l'opportunità. E quando l'opportunità si presenta, tu la cogli. Se non la cogli, allora ricevi la mia critica. E io sono una critica inesorabile.” Concluse Kate. “Ok, come dici tu. E allora io per te cosa sono? Una puritana? Una che perde tempo?” chiese Elizabeth. “Tu sei uscita con me stasera. Stai iniziando col piede giusto, almeno in questo...” rispose Kate. Elizabeth meditò per qualche minuto sulle parole di Kate. In fondo, perché proprio quella sera? Perché aveva deciso di uscire? Da troppo tempo era rimasta rintanata in casa e quella vocina nella testa stridula che continuamente pensava a scopare e cucinare era riuscita finalmente a farla smuovere di casa. Eppure, era come pensierosa. Qualcosa stava turbando la sua quiete. Non Kate. A lei ormai si era abituata. Era diventata brusio come tutto il resto. Ad un certo punto il suo sguardo si posò su un individuo. “Kate... ma quel tipo non è quello di poco fa?” “Chi?” “Quello laggiù, col cappello.” Era lo stesso individuo anni '30 avvistato per strada. Cappotto e borsalino. “Si, è lui.” confermò Kate. “Secondo te ci ha seguito?” “Ci fissa da almeno venti minuti.” “Come?” “Ho detto che ci fissa, NON lo guardare cazzo. Ho detto che ci sta fissando da circa una ventina di minuti. Fai finta che non te l'abbia detto.” “E secondo te perché ci fissa?” “Perché siamo donne. Siamo piacenti. Siamo sole. Probabilmente è un pervertito. Ignoralo.” “Ma ci sono tante donne in questo locale. Perché proprio noi?” “Perché da qualcuno si deve ...
... pur cominciare.” Elizabeth era in qualche modo a disagio. La situazione per Kate invece era parecchio elettrizzante. “Kate... il tipo si sta avvicinando.” disse Elizabeth, apparentemente impaurita eppure stranamente curiosa. “Tranquilla. Lascia fare a me.” rispose Kate. L'uomo col cappello si avvicinò al tavolo delle ragazze. Era elegante. Un cappotto nero lungo, un cappello borsalino di ottima fattura. La camicia nera e la cravatta anch'essa nera. Avrà avuto circa 35 anni, da quel che si poteva intuire dallo sguardo scuro e penetrante e dalla barba incolta ma allo stesso tempo messa lì in un ordine ben definito. Lo sguardo era serio ma risoluto. Tranquillo. Non si mostrava minaccioso e per nulla ubriaco o molesto. Guardava con insistenza Elizabeth. “E' libera questa sedia?” Chiese. “Si, certo. Può prenderla.” Disse Kate, sotto uno sguardo interrogativo di Elizabeth. “Grazie.” E si sedette. Kate era piuttosto sorpresa. “Ah, scusi, intendeva sedersi con noi?” chiese. “Perché, c'è qualcun altro con voi?” domandò l'uomo, spiazzato. “Siamo soltanto io e la mia amica, qui.” insistette Kate, infastidita. “Beh... io volevo sedermi proprio qui.” “Ma qui ci siamo già noi. Perché non si va a sedere da un'altra parte?” ribadì Kate. Elizabeth era silenziosa. Fissava in modo attento e oculato il misterioso uomo. “Ritengo opportuno farvi notare che anche poco fa ero già seduto. Esattamente lì.” fece notare l'uomo indicando l'altro lato del pub. “E so che ne siete al corrente perché è da ...