Ho vinto una vacanza (parte seconda)
Data: 28/08/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Entusiasta67
... carico ciascuna di quel lato del mio corpo e, rivolgendo le loro natiche verso il mio sguardo, hanno iniziato a leccarmi e a cospargermi di saliva partendo dall’alluce per poi risalire lentamente. Alessio, ti lascio immaginare la scena: due culi e due fiche aperte, in cui avrei voluto veramente perdermi, a un niente dal mio viso, dalle mie mani, dal mio cazzo tutti costretti invece, all’immobilità forzata. Quando, dopo aver leccato le mie gambe sono arrivate all’asta ho sperato ardentemente che volessero dedicarcisi, ma quelle due stronze si sono limitate a una slinguata veloce ed hanno proceduto oltre, per soffermarsi sull’ombelico. A quel punto ero quasi furioso, esattamente come il mio membro, e con tono duro e minaccioso ho detto loro di tornare indietro e di dedicarsi interamente al mio sesso. Mi hanno guardato, si sono guardate, e con uno cenno d’intesa hanno deciso di separarsi. Così mentre Katy continuava a salire verso il mio viso leccandomi, incensandomi con la sua lingua, Raffy ha fatto lentamente retromarcia ed ha cominciato a toccarmi l’inguine, l’interno cosce dandomi nel frattempo dei leggeri morsi sulla cappella e sulle palle. Dopo alcuni minuti di questa manfrina, con un sincronismo micidiale, entrambe si sono mosse repentinamente e mentre Raffy affondava la sua bocca su di “lui” – Davide fece un segno verso la patta dei pantaloni per indicarmi chi fosse lui – “Katy mi è piombata con la fica spalancata sulla bocca mettendosi a cavalcioni sulla mia faccia. ...
... Roba da infarto.”
“E tu … come hai proceduto?” chiesi ormai totalmente coinvolto da quella vicenda dove avrei potuto essere io il protagonista se non avessi ceduto il passo a Davide.
“Io, ancora ammanettato ho cercato di fare… quello che la mia scarsa libertà di movimento mi permetteva. Con il naso perso tra quella foresta bionda dal profumo intenso, lo sguardo che finiva sul pube o, più in alto sulle enormi tette che si agitavano al ritmo del suo corpo – ti lascio immaginare – mi sono cimentato in leccate prima leggere poi più decise. Lei ha iniziato a muoversi su e giù lungo la mia faccia consentendomi saporite ma veloci leccate dall’ano fino al grilletto, fino a quando allargando con le mani le sue grandi labbra mi ha offerto su un piatto d’argento il clitoride che ho prontamente cominciato a spennellare, succhiare e mordere.
Poi, dopo un po’, ha piazzato la sua apertura proprio sopra la mia bocca tanto da permettermi di penetrarla in profondità con la lingua che utilizzavo quasi fosse un piccolo cazzo. Deve aver gustato il lavoretto perché ad un certo momento è venuta urlando frasi in tedesco e bagnandosi abbondantemente. A quel punto la mia faccia era tutta umida per la miscela della mia saliva e dei suoi umori ma almeno ero riuscito a placare la mia gola riarsa.”
“E Raffy, come si comportava?” Incalzai
“Raffy era impegnata sul mio uccello. Lo accarezzava, lo leccava in punta, gli dava veloci lappate per tutta la lunghezza. Talvolta se ne infilava in bocca ...