1. Un carabiniere una sera d’estate…


    Data: 21/09/2017, Categorie: Trans Autore: passivocaserta, Fonte: Annunci69

    ... visuale, mi fece segno di accostare.
    
    Un suo collega era intento, all’impiedi e ad una certa distanza, a controllare la situazione.
    
    E adesso? Certo che la fortuna mi perseguitava ! Restando in auto abbassai il finestrino.
    
    Il carabiniere si avvicinò e allungando lo sguardo mi chiese di esibire patente e libretto. Frugai nel cassetto dell’auto per reperire il libretto nel mare di carte che occupavano il vano e dalla borsetta estrassi la patente.
    
    Controllò i documenti e, fissandomi con sguardo curioso e intrigato, me li restituì dicendomi che voleva dare un’occhiata al contenuto del cofano dell’auto. Mi chiese di scendere dall’auto e di aprirgli il cofano.
    
    Con enorme imbarazzo scesi dall’auto stando attenta a dovevo mettevo i piedi per non inciampare con i miei tacchi 14.
    
    Non sono molto alta, appena 170 cm, ma con 14 cm di tacco raggiungevo 184 cm di altezza.
    
    Appena scesi dall’auto osservai bene il carabiniere che in quel momento mi stava “regalando” attimi eterni di tensione e paura.
    
    Rimasi folgorata da quanto fosse bono: due occhi verdi si incastonavano in un colorito bruno mediterraneo, capelli nero-blu , almeno 187 cm di un corpo da adone.
    
    Mentre stavo aprendo il cofano dell’auto, mi abbassai leggermente e il mio vestitino di raso nero fece intravedere il mio perizoma in pizzo nero.
    
    Mi scostai per consentirgli di controllare. Notai che la patta dei pantaloni gli era cresciuta.
    
    Dopo il controllo di rito, chiuse il cofano e mi ridiede le ...
    ... chiavi. Nel ridarmele mi disse bisbigliando per non farsi sentire dal suo collega: “Per questa volta vada pure, la prossima volta farò controlli più approfonditi”. Poi con un tono di voce ancora più basso aggiunse : “ Appena salita in auto mi scriva su un foglietto il suo numero di cellulare e me lo porga dal finestrino con discrezione”.
    
    Salii in auto mezzo intontita, estrassi dalla borsa un blocchetto di fogli e scrissi sopra un foglietto il mio recapito di telefonia mobile. Nel consegnare, attraverso il finestrino dell’auto, il foglietto al bel fusto del carabiniere, notai ancora una volta il suo pacco enorme e gonfio che aumentò il volume della parte posteriore del mio vestitino di raso nero. Ebbene sì, mi ero eccitata alla massima potenza.
    
    Mi fece l’occhiolino e stavolta per farsi sentire chiaramente dal suo collega mi disse : “Tutto a posto, può andare!”.
    
    Lo ringraziai per la gentilezza e piena di imbarazzo ed eccitazione pensai che quella serata, nonostante i momenti di tensione appena vissuti, era iniziata alla grande.
    
    Mi diressi sicura verso il casello autostradale di Caserta Sud ma “l’incidente di percorso” mi aveva messo addosso un’eccitazione che dovevo appagare al più presto. Pensai che a Napoli sarei potuta andare tranquillamente un’altra volta e che una meta più vicina , e parimenti eccitante, poteva essere l’Autogrill di San Nicola posizionato tra il casello di Caserta sud e quello di Caserta Nord.
    
    Dopo pochi minuti di viaggio entrai con l’auto ...