Un carabiniere una sera d’estate…
Data: 21/09/2017,
Categorie:
Trans
Autore: passivocaserta, Fonte: Annunci69
... nell’area dell’Autogrill di San Nicola . Era sera tarda. Nel parcheggio erano presenti diversi camion. Scesi dall’auto e mi appoggiai alla stessa facendo finta di effettuare una chiamata al cellulare.
Passò un giovane camionista con una birra in mano e mi chiese se poteva offrirmi qualcosa da bere.
Non era particolarmente bello ma molto maschio ed io avevo un urgente bisogno di cazzo.
Accettai. Mi invitò sul suo camion dove, dopo pochi convenevoli, scopò per bene ogni buco del mio corpo. E questo non una volta sola. Nel giro di due ore venne la bellezza di quattro volte.
Tornai a casa soddisfatta della serata ed ancora eccitata per l’incontro col carabiniere. Mentre mi spogliavo dei vestiti ancora pregni dell’odore di sudore e sesso col camionista, pensavo al bel carambos : “Chissà se mi chiamerà davvero”.
Trascorsero alcuni giorni e del carabiniere nessuna traccia.
Un tardo pomeriggio, afoso e annoiato, squillò il cellulare. “Pronto? Chi è? “, risposi.
“Ciao sono Salvio, il carabiniere dell’altra sera”, questa fu la sua presentazione.
“Ciao Salvio, che piacere sentirti. Non ci speravo più in una tua chiamata”, gli dissi.
“Ascolta, sto per smontare dal mio turno, potrei fare un salto da te tra mezzora per due chiacchiere, sempre se ti fa piacere”, mi disse con voce calda e convincente.
“Sì, per me va bene. Il tempo di farmi una doccia e ci vediamo tra mezzora. Ti esprimo però un mio desiderio,una sorta di preghiera, vorrei che tu venissi da me in ...
... divisa”, replicai. Gli lasciai il mio recapito di casa e mi disse che col navigatore avrebbe trovato con facilità il posto in cui abitavo.
Ero eccitatissima per l’incontro. Mi feci una doccia rapida e mi preparai di tutto punto, molto ma molto più a troia della sera in cui avevo deciso di uscire da trav con l’auto.
Tempo mezzora e Salvio citofonò alla mia porta. Entrò in divisa così come lo avevo conosciuto.
Lo feci accomodare e gli offrii qualcosa da bere. Mi disse che preferiva un bel caffé “napoletano” che gli preparai con molta cura.
Mamma mia che pezzo di ragazzo. Mi disse che era siciliano, che era fidanzato e che la fidanzata viveva giù in Sicilia. Aggiunse che dopo vari tentativi andati a vuoto, aveva finalmente ottenuto il trasferimento e tra una settimana sarebbe tornato giù in Sicilia.
Mentre preparavo il caffé, venne a posizionarsi dietro di me e cominciò a strusciarsi contro la mia gonna. Sentivo il suo cazzo duro che premeva contro le mie natiche. Mentre le sue mani , che mi cingevano il busto, mi strizzavano i capezzoli, sentivo la sua lingua lungo il collo, sul lobo dell’orecchio.
“Quanto mi ecciti! Sei una troia di gran classe. Lo senti quanto sono duro per te? Non sono eccitato, di più. Sto scoppiando !”, mi disse sussurrando all’orecchio.
Smisi di preparare il caffé e mi appoggiai al lavandino della cucina. Mi alzò la mini e abbassò il viso sulle mie natiche. Iniziò a slinguarmi il culo , a mordicchiarmelo, a darmi piccoli schiaffi sui ...