1. Un carabiniere una sera d’estate…


    Data: 21/09/2017, Categorie: Trans Autore: passivocaserta, Fonte: Annunci69

    ... glutei.
    
    Spostò il perizoma e iniziò a passarmi la lingua sull’ano e poi sempre più dentro.
    
    Si alzò, si aprì la patta del pantalone e così in divisa come stava iniziò a fottermi da dietro mentre io mi reggevo al lavandino.
    
    Aveva un pesce bello doppio ed almeno 20 cm lungo. Assestava i suoi colpi con decisione e ad ogni colpo gemeva di piacere. Gioiva nel sentirmi gemere dal dolore, mi stava sfondando per bene.
    
    I suoi gemiti stavano crescendo fino a che mi disse che stava per arrivare. Lo tirò fuori e mi spruzzò completamente tutto il culo, mi riempì le natiche di sborra calda e densissima.
    
    Che sensazione bellissima sentire gettiti di sborra, come se fossero lava vulcanica, che ti spruzzano il culo.
    
    Andò in bagno a pulirsi e quando tornò lo feci accomodare sul divano.
    
    Continuammo a parlare un po’ di noi, di quella serata strana in cui ci eravamo conosciuti. Tempo un quarto d’ora e il suo cazzo era di nuovo enorme, pronto ancora a compiere il suo dovere.
    
    Era ancora in divisa. Si tolse la giacca e restò solo in camicia e pantaloni.
    
    Gli feci togliere anche pantaloni, camicia e calzini e rimase solo con gli slip.
    
    Ora era quasi nudo. Che bellezza d’uomo, una bellezza siciliana doc.
    
    Volevo godermelo ogni centimetro. Ci avrebbe pensato la mia lingua a lavorarselo.
    
    Volevo assaggiare ogni anfratto della sua pelle , dalla testa ai piedi.
    
    Iniziai a succhiargli i lobi delle orecchie, il collo e poi piano piano scesi più giù.
    
    Gli succhiai i ...
    ... capezzoli e feci scendere la mia lingua sul suo addome fino a dove iniziava lo slip.
    
    Sentivo il suo pesce pulsare sotto gli slip e contro la mia faccia, ma doveva attendere. Non era ancora il suo turno.
    
    Iniziai a leccargli le cosce e con la lingua scendevo sempre più giù. Che pezzo di manzo nascondeva quella divisa.
    
    La sua voglia svettava da sotto gli slip che erano diventati enormi.
    
    Mi avventai sul suo cazzo e iniziai a mordicchiarglielo da sopra gli slip.
    
    Mi alzò la testa ed iniziò a baciarmi avidamente: le nostre lingue si avvolgevano l’una all’altra come serpenti in una lotta senza fine.
    
    Tirai fuori la cappella di lato dagli slip e con passione e travolgimento iniziai a slinguarla. Sentivo il pesce che pulsava, ardeva dalla voglia della mia lingua.
    
    Passavo la cappella del suo pesce attorno al mio contorno labbra per fargli gustare l’effetto rasatura che, nonostante non si vedeva perché coperta totalmente dal trucco, ci stava e si faceva sentire.
    
    La cappella del suo pesce godeva quando entrava a contatto coi peli rasati del mio contorno labbra.
    
    Era al massimo dell’eccitazione.
    
    Gli feci togliere gli slip. Ora era nudo sul divano e tutto mio.
    
    Mi inginocchiai tra le sua massicce cosce e iniziai a sbocchinarlo come non avevo mai fatto in vita mia, nemmeno con gli altri uomini in divisa con cui ero stata.
    
    Mi affondò il suo pesce in bocca fino alla gola. Lo sbocchinavo con passione e avidità. Volevo il suo nettare, il nettare di un dio greco ...