L'impiegato sfigato
Data: 30/08/2018,
Categorie:
Tradimenti
Autore: maialazzo
... fargli tenere un comportamento sconveniente, cosa questa che non sarebbe dovuta risultare difficile, viste le premesse.
Mi appostai nella cabina del telefono alla fine del mio orario; avevo istruito Alessia su dove venire a parcheggiare per darmi una buona visuale. Aspettammo per quasi due ore ma l'ingegnere non si fece vivo. Decidemmo di riprovare la sera successiva.
Mi appostai quindi nuovamente nella cabina con il mio teleobiettivo, provando a fare anche qualche foto nell'attesa, visto che anche quella seconda sera si stava prolungando. Dopo un paio d'ore ci arrendemmo nuovamente.
La terza sera, dopo neanche cinque minuti che ero appostato, vidi arrivare l'utilitaria di Alessia verso la mia cabina. Mi acquattai per sicurezza e, quando mi rialzai, mi resi conto che Alessia aveva parcheggiato troppo vicino! La sua auto era a neanche due metri da me. Per fortuna era andata anche un po' più avanti, così che non ero faccia a faccia con l'ingegner Lotti, ma si sarebbe dovuto girare per vedermi. La mia visuale non era ottimale, riuscivo a vedere bene lui, ma non lei, però riuscivo quasi a sentirli parlare. Li sentivo ma la loro voce era troppo flebile per riuscire a capire cosa dicessero. Lotti è un uomo enorme, peserà 150 chili (quasi tutti nella pancia), sempre in completo di marca, con solo pochi capelli unti e viscidi intorno alla testa. Alessia invece è piccolina ed esile, quindi la sua manina che scorreva maliziosamente sulla coscia dell'ingegnere sembrava ...
... minuscola ed insignificante, ma io so che Alessia è molto abile nell'arte della seduzione, e con quella manina poteva fare molto. Iniziai a fare qualche scatto per scaldarmi e per capire cosa potevo inquadrare. Persi di vista la mia fidanzata, tolsi l'occhio dall'obiettivo (che era troppo spinto per la distanza ravvicinata, dandomi una visuale molto ridotta) e la trovai che stava limonando intensamente con il porco. Lui le teneva una mano dietro la testa e la teneva premuta la faccia contro la sua, con la bocca spalancata. Mi accorsi che, mentre lui le tastava le tettine da sopra il top, Alessia stava rovistando con i suoi pantaloni. Immaginavo che avrebbe avuto vita dura a trovargli il cazzo in mezzo a tutta quella ciccia, ma lui, con fare deciso, si abbassò pantaloni e mutande di colpo, rivelandone due cosce che sembravano prosciutti, con appoggiato in mezzo un signor mattarello! Aveva un cazzone che, per sembrare grande anche in mezzo a tutta la sua ciccia, doveva essere davvero notevole, ma soprattutto era già in tiro da matti. Alessia lo impugnò sorridendo, e io pensai. "Non devi sorridere, cazzo! Fai vedere che non vuoi!". Lui le mise di nuovo una mano dietro la testa e l'abbassò bruscamente sul suo ventre, spingendola con forza in mezzo alle sue cosce. Ecco, questo era quello che volevo! Scattavo a più non posso, sperando che dai miei scatti si sarebbe colta la rudezza e la violenza. Alessia, dopo averlo leccato a lungo, prese in bocca la sua cappella, e io iniziai a scattare ...