L'impiegato sfigato
Data: 30/08/2018,
Categorie:
Tradimenti
Autore: maialazzo
... foto ancora più dettagliate della mia bellezza e futura moglie con la nerchia di quel ciccione in bocca. Poco a poco le spinte dell'ingegnere sulla sua nuca si fecero più vigorose e più rapide, e man mano Alessia prendeva più cazzo in bocca. Se la stava letteralmente scopando in bocca! Poi le mani divennero due, e sulla testa. Le sue manone enormi intrappolavano la testolina a spazzola di Alessia, non lasciandole respiro, facendola ballare su e giù sul suo palo che oramai era diventato lucido di saliva e di umori. Mi resi conto che anch'io ero eccitato: nonostante tutte le dicerie sull'abilità di pompinara della mia ragazza, a me l'aveva fatto solo un paio di volte e senza molto trasporto. Vederla invece adesso ingoiare venti e più centimetri di cazzo ciccione era inevitabilmente eccitante.
Dopo una decina di minuti di questa pompata forsennata, la tenne schiacciata contro il ventre, con il suo cazzo completamente infilato nella gola di Alessia, e restò fermo così per qualche secondo, prima di lasciarla andare e consentirle di riprendere fiato. Per la prima volta da quando avevano iniziato la vidi in faccia: era tutta arrossata e le lacrime avevano fatto colare il rimmel lungo le guance (perfetto per l'effetto drammatico e violento che stavo cercando), gli occhi erano stravolti, la bocca spalancata a cercare aria, e un denso cordone di saliva ancora collegava un angolo delle sue labbra alla possente cappella del tanto odiato Lotti. La pausa fu breve; subito la riprese per ...
... la nuca e la obbligò a impalarsi nuovamente la testa sul cazzo. I minuti passavano lenti, mentre lui continuava a pompare la testa della mia fidanzata; sembrava quasi che si stesse facendo una sega a due mani, la testa di Alessia era solo l'intermediario per il suo godimento. Dopo un po' iniziò ad utilizzare una mano sola, sicuro oramai della presa sulla testa, mentre con l'altra, che non riuscivo a vedere, stava palpando in qualche modo il corpicino della mia donna.
Di colpo lo sentii urlare, come un maiale sgozzato, urla acute e lunghe, mentre con una mano si teneva l'asta e con l'altra governava la testa di Alessia in modo tale che la sborrata la andasse a colpire in faccia. Erano scatti perfetti per i nostri scopi!
Il primo fiotto la centrò in pieno viso, chiudendole anche un occhio. Per istinto si girò di lato per proteggersi, così che il resto dell'immonda sostanza le finì principalmente sulla guancia e sul collo, ma anche in parte sui capelli e sull'orecchio. Era una sequenza così degradante e umiliante a vedersi, che ero euforico mentre scattavo, certo che il nostro futuro in azienda sarebbe stato ormai blindato. Lei si ripulì alla meglio l'occhio per poterlo riaprire e, continuando un lento lavoro di mano sul membro ancora teso, lo guardò negli occhi con aria complice e compiaciuta.
Appena l'ingegnere ebbe finito di godere, si ricompose e poco dopo Alessia lo riaccompagnò all'ingresso della società per recuperare la sua auto. Attesi ancora un paio di minuti ...