1. Giochi


    Data: 02/09/2018, Categorie: Etero Autore: KorbenDallas69, Fonte: Annunci69

    ... faceva eccitare ancor di più.
    
    Pagato il conto fecero una passeggiata sul lungomare. Arrivati nei pressi di uno stabilimento balneare Marco spinse Giulia in un angolo e baciandola intensamente le mise una mano sotto la gonna. Senti la vagina di Lei già umida ed i suoi capezzoli induriti sotto il corpetto. Marco si leccò le dita umide degli umori di Lei. Purtroppo, l’arrivo di una comitiva chiassosa di ragazzi li costrinse ad interrompere le loro effusioni e tornarono verso l’auto. Durante il viaggio di ritorno Giulia gli sbottonò i pantaloni e gli fece un lungo meraviglioso pompino. Era diventata bravissima, riusciva a portarlo all’orgasmo con pochi colpi di lingua. Ma quella sera si divertiva a farlo arrivare all’apice per poi fermarsi. Una dolce e spietata tortura.
    
    Arrivati sotto casa Giulia scese e Marco andò a parcheggiare l’auto visto che sotto casa non c’erano posti disponibili. – Lasciami qui che mi fumo una sigaretta e ti aspetto – disse Giulia. Scese dall’auto e si accese una paglia mentre Marco si allontanava svoltando dietro il fabbricato.
    
    Finita la sigaretta Marco non era ancora tornato, Giulia lo chiamò al cellulare ma squillava a vuoto. La strada era un po’ buia. Alcuni punti della pubblica illuminazione erano saltati ed il comune si era ben guardato dal sostituirli.
    
    Visto l’orario Giulia decise di entrare in casa ed aspettarlo dentro, si sarebbe preparata per la notte d’amore. Arrivando vicino al portone condominiale, guardando in alto si accorse ...
    ... che il balconcino della cucina era rimasto aperto. Doveva stare più attenta, abitare al primo piano e lasciare il balcone aperto non era consigliabile.
    
    Giulia mise mano alle chiavi e aprì la porta e posata la borsa sulla cassapanca all’ingresso si diresse verso la cucina per chiudere il balcone. Entrò nella cucina illuminata dalle luci dell’ingresso e superato il tavolo chiuse le ante.
    
    Sbirciò fuori cercando di individuare Marco che probabilmente stava bestemmiando non riuscendo a trovare un parcheggio.
    
    Si sentì afferrare dalle spalle una mano con un guanto si posò sulla bocca e un braccio la cingeva bloccandole le braccia. Tentò di divincolarsi ma la stretta era ferrea. Ebbe la lucidità per tentare di colpire l’aggressore cercando di colpirlo sul piede con i suoi tacchi, ma non riuscì, la presa diventò più brusca.
    
    Sentiva il fiato dell’aggressore che le bisbigliò: - Stai ferma troia. Se continui ad agitarti ti dovrò fare male –
    
    Solo in quel momento realizzò che con la mano che le aveva tappato la bocca l’uomo le aveva appiccicato una sorta di nastro che le impediva di parlare, di gridare. L’uomo tolse la mano dalla bocca e impugno un coltello che le passò sotto gli occhi: - lo vedi questo? Se ti agiti ancora sarò costretto ad usarlo –
    
    Giulia era terrorizzata, le fioche luci che provenivano dalla strada illuminavano sinistramente la lucida lama.
    
    Giulia smise di contorcersi e rimase ferma. – Vedo che ci siamo capiti – incalzò l’aggressore – se fai la brava ...