1. Quella casa sull‘albero


    Data: 05/09/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Winnie84

    ... sua mano mentre effettuava quell‘operazione e lui, senza un minimo di esitazione, se la porto‘ alle labbra per ripulirla. Mentre faceva tutto questo, io continuavo a guardarlo negli occhi con lo sguardo inebetito, perso nella divina adorazione della sua sicurezza e della sua apparente esperienza. ‘‘Non vale, pero‘… io non sono ancora venuto!‘‘, surrurro‘ nel mio orecchio in protesta, distogliendomi dalle mie osservazioni mentali e costringendomi a ristabilire un contatto con la realtà‘. ‘‘C-c-cosa posso fare?‘‘, fu tutto quello che riuscii a balbettare in risposta. ‘‘Apri la bocca‘‘, mi intimo‘. Io ubbidii senza batter ciglio, come un puritano del diciottesimo secolo che cede impotente ai desideri torbidi di una succube. Sentii dunque il suo pene occupare interamente il mio orifizio orale, spingerne le pareti, scavare a fondo insaziabile verso la mia gola, mentre i suoi peli pubici mi solleticavano le narici. Adattai le mie labbra a quelle forme facendomi aiutare dalla saliva, che oramai era arrivata ad inzaccherare persino il mio mento. Cercai di leccargli l‘asta, ma c‘era ben poco spazio a disposizione della mia ...
    ... lingua. Tutto quello che riuscivo a fare era muovere la testa avanti e indietro, in un ritmo talvolta interrotto da spasmi di piacere. Raggiunsi a tentoni le sue natiche e le strinsi tra le dita, facendole quasi sanguinare per via delle contrazioni di piacere che pervadevano il mio corpo dalla testa ai piedi. Alla fine, quasi al’improvviso, mi arrivo‘ in gola un getto bollente, rovente, che mi costrinse a girare bruscamente la testa per tossire violentemente, finalmente libero da quell‘ostruzione mostruosa che era il suo pene. Sentivo ora il suo sperma prendere possesso di tutta la mia testa. Lo sentivo, viscido, sui denti e in gola, lo sentivo attraversare il mio dotto nasale e colare infine dalle narici. ‘‘Principiante‘‘ rise lui, inarcando poi le labbra nel più‘ sensuale sorriso che i miei occhi avessero mai visto. Risposi debolmente al suo sorriso e poi chiusi gli occhi, stremato ma appagato fin nelle viscere. Mi sdraiai sul pavimento reso bollente dal Sole estivo e lui fece lo stesso. Mi cinse il bacino col braccio e ci addormentammo insieme, mentre in lontananza cominciavano a frinire le prime cicale della sera. 
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