1. La troia di mio zio 2 - abusata dai muratori albanesi


    Data: 08/09/2018, Categorie: Trans Autore: mipiaceilcazzo, Fonte: Annunci69

    ... andare in camera sua dove c’era qualcosa per me. Mi precipitai in camera e sopra il letto trovai una sensualissima guepiere nera di pizzo, un perizoma nero di pizzo, calze velate nere, un vestiti tino a bretella trasparente davanti sul seno e piuttosto corto più una boccetta di profumo da donna. A fianco c’era un altro biglietto con scritto “indossa tutto e preparati bene, ti voglio profumata e sexy come una vera troia. Poi chiamami”. La situazione mi intrigava sempre più, feci una rapida doccia, mi misi una cremina delicata per il viso, poi una crema profumata per rendere più lisce e morbide le mie chiappe, misi il profumo che mi aveva lasciato Luciano, poi indossai l’intimo e quel vestitino. Mentre allacciavo il gancetto della guepiere alle calze mi guardavo allo specchio e mi sentivo davvero femmina al 100%, quel vestitino così corto, che se mi piegavo anche leggermente lasciava ampiamente intravedere il mio bel culo con il perizoma, per la verità mi faceva sembrare una vera mignottona ma d’altra parte era quello che mi sentivo di essere in quel momento. Emozionata e ansiosa chiamai Luciano che dopo avermi chiesto se avevo indossato tutto quello che mi aveva preparato con decisione mi disse: “Ascoltami bene e fai tutto quello che ti dico, vai in camera di mia figlia e dentro uno dei cassetti dell’armadio c’è una parrucca bionda. Mettila, poi nella scarpiera troverai un paio di stivaletti con il tacco, metti anche quelli. Ti voglio completamente donna e completamente ...
    ... troia, tra un po’ torno a casa a prenderti e voglio portarti in giro per far vedere a tutti la mia nuova troia”. Non posso nascondere che un po’ la cosa mi spaventava e mi agitava ma sapevo di non poter rifiutarmi e in fondo avevo sempre sognato di vivere una situazione simile. Feci come mi aveva detto, indossai quella parrucca bionda, con i capelli che mi arrivavano sulla spalle. Poi cercai e trovai gli stivaletti li indossai e, incuriosita, mi recai di nuovo in camera di Luciano per vedermi allo specchio. Non avevo mai portato i tacchi e quindi camminavo un po’ a fatica ma giunta davanti allo specchio rimasi colpita: con quella parrucca, con quegli stivaletti e quel vestitino corto ero davvero un gran putta none . E devo ammettere che era una sensazione fantastica, decisi di completare l’opera mettendomi anche un po’ di rossetto e rimasi in attesa di Luciano. Dopo un po’ sentì arrivare la sua macchina, lui scese, aprì la porta e si trovò di fronte la sua puttana. “Sei davvero una gran baldracca – disse Luciano non appena mi vide – una vacca come te merita di essere riempita di cazzo”. Ero in uno stato di totale eccitazione, mi piaceva tantissimo sentirmi trattare in quel modo. Luciano poi mi disse di salire in macchina che andava di fretta, la mia andatura incerta sugli stivaletti con il tacco mi portava a sculettare come una bagascia, cosa che Luciano mi fece subito notare, rifilandomi uno sculaccione. In macchina Luciano mi disse che doveva incontrare al bar i muratori che la ...
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