Serena cap 2
Data: 08/09/2018,
Categorie:
Anale
Dominazione / BDSM
Hardcore,
Autore: MisAlys
... merita un bel palcoscenico… dovrai avere ancora un po di pazienza...”Piccoli mugugni provenivano dalla bocca di Serena, mentre lui le scopava la bocca. Veloce, sempre più veloce, Serena si sentiva soffocare ma non poteva fare altro che lasciarsi abusare… Ancora più veloce, Marco diede l’ultimo affondo…E lei sentì la bocca riempirsi del suo sperma… le inondava la bocca, le scendeva in gola.Marco estrasse il cazzo e la guardò tossicchiante e schifata nel suo tentativo di sputare quanto aveva ricevuto.“bene, mia troia… “ cominciò a dirle mentre scendeva dalla scrivania e iniziava a rivestirsi “visto quante cose sono cambiate in un attimo? Dal darmi dello stronzo, al farti riempire da me… e siamo solo all’inizio…”La mente di Serena era ancora persa nel mancato orgasmo, nonostante questo, però, non le sfuggì l’allusione al futuro che l’aspettava…“Ch-che intendi… cosa vuoi dire?”“Capirai.” Disse sibillino lui, ed iniziò a slegarla…. Prima i polsi, poi le gambe… Serena lasciava fare, quasi senza muoversi, bambola di pezza nelle mani di un aguzzino…Come… come fare per uscire da quella situazione… se… se… niente. Le mancava la lucidità. Il ventre non si era di certo spento… aveva bisogno… bisogno di liberare la voglia… Se almeno lui si fosse allontanato per due minuti, avrebbe provveduto da sola, alla faccia di quanto le stava accadendo, la sua prima necessità era di spegnere l’incendio che si portava dentro.Purtroppo, Marco non era dello stesso avviso.Le indicò l’involto sul ...
... pavimento, la busta che lui aveva composto nel negozio, e da cui prima aveva tratto i collant con cui era stata legata.“Prendi la busta e indossa i vestiti che ho scelto per te.” Ordinò.Serena raccolse le forze, a testa bassa scese dalla scrivania, dirigendosi verso la busta. Ebbe un attimo di esitazione…“Marco… questa faccenda è durata anche troppo… è meglio se… “ ma si zittì subito.L’espressione di lui era ferma.“Te lo dico una volta sola. Non sopporto la disubbidienza. La cosa è molto semplice. Io dico, tu esegui. Senza inutili stronzate che possano uscire da quella bocca da pompinara. Guardati. Goccioli ancora, il tuo fiato sa ancora del mio sperma… C’è bisogno che io continui?”I pugni di Serena tremavano, mentre li stringeva, impotente davanti a quel discorso sbattutole in faccia.Era nelle sue mani. Questo era quanto.Si chinò verso la busta, ed estrasse il primo capo di vestiario.Una camicetta bianca. Semplice, leggera, senza fronzoli.Non era della sua taglia. Bastava un attimo per intuirlo. D’istinto, stava per protestare, ma il discorso di poco prima aveva sortito il suo effetto, e non azzardò una parola. Fu di nuovo l’istinto a guidarla verso il reggiseno, gettato sul pavimento, poco distante.“Quello lo puoi dimenticare. Assieme alle mutandine, ovviamente.” Disse Marco.Serena si irrigidì. La bocca stava per articolare qualche parola, voltandosi verso di lui trovò però ancora quell’espressione che non ammetteva repliche.Scrollando il capo, Serena iniziò la vestizione.Le ...