Serena cap 2
Data: 08/09/2018,
Categorie:
Anale
Dominazione / BDSM
Hardcore,
Autore: MisAlys
... maniche erano corte, le lasciavano nude le braccia. E, come aveva intuito, era della taglia sbagliata.Piccola, dannatamente piccola. E mentre l’abbottonava, la cosa diveniva oscenamente evidente. Il seno rimaneva strizzato, tanto da non permetterle di allacciare oltre il terzo bottone, valeva dire lasciare una scollatura a dir poco esagerata. I capezzoli, senza costrizione di intimo, puntavano decisi contro il tessuto.Nella busta, trovò anche una gonna, lunga, in lino. Essendo maggio, il negozio abbondava di articoli del genere, che però lei non avrebbe scelto per sé stessa… davano l’impressione di coprire, invece attiravano, generando un vedo non vedo che a lei era sgradito…Un solo cenno del capo di Marco, che le indicava di rimettersi le scarpe che già portava in precedenza…Poi lui la contemplò, mentre lasciava Serena intenta a mordersi il labbro, imbarazzata come poco prima, quand’era nuda.“Perfetto, gran signora. Immagine in linea con quello che sei. Una puttana.” Disse sogghignando.Gli occhi di Serena erano lucidi. Si diede un’ulteriore occhiata.Sì. Niente da aggiungere a quello che lui aveva detto. Vestita a quel modo, soprattutto con quella camicetta e senza intimo, non c’era modo di definirla in altra maniera… Che senso aveva quel vestire, cosa stava tramando quello stronzo? Quando gli sarebbe bastata?“Seguimi, puttana.” Disse Marco schioccando le dita e uscendo dalla stanzetta. Il cuore di Serena batteva a mille, non capiva quali ...
... erano le intenzioni.Poi divennero ovvie. Sbarrò gli occhi, vedendo che stava alzando le serrande.Lui era divertito.“Il negozio apre. Ed oggi, l’attrazione sarai tu, puttana.” Sussurrò il suo capo.“Non posso, Marco, ti prego!!! Sembro… sembro…” bisbigliò implorante lei.“Non sembri. Sei. Una troia. Ed è il momento di farlo notare.” Continuò lui. Poi si diresse al bancone, aprì uno stipetto prese uno straccio e un liquido spray per pulizie. Allungò il tutto nelle mani di Serena.“Prima cosa: le vetrine. Puliscile per bene.” Ordinò lui.Serena si fece pallida. Gente, parecchia. Che passava avanti e indietro lungo la galleria.Lurido porco… pensava lei… vuole umiliarmi… davanti a tutti… no, non gli è bastato quello che mi ha fatto, vuole di più…Marco si spazientì, vedendola immobile. Senza parlare, si avvicinò ad un piccolo espositore, dov’erano sistemate varie cinture. Ne prese una da donna, di pelle, sottile.Ne arrotolò un capo in una mano e tornò a rivolgersi verso la donna.“Vuoi che mi spieghi meglio?” chiese serio, mentre camminava lento verso di lei.Serena lo fissò, incredula, ma ricolma anche di una certezza… sì, non avrebbe esitato a mettere in pratica la minaccia… e, soprattutto, lei avrebbe dovuto subirla senza mare niente.Marco la teneva in pugno, pensò amaramente, mentre si apprestava ad una nuova umiliazione.E lui la guardava. Braccia incrociate sul petto, sorvegliava.“Non hai idea di quanto mi divertirò con te… “ pensò, sogghignando.