La notte inattesa
Data: 09/09/2018,
Categorie:
Etero
Autore: babbacombe_lee
Leonardo era preparato al diversivo della trasferta. Si trattava di andare a vedere un edificio che la sua società voleva acquistare.Bisognava esaminare le documentazioni relative a proprietà, licenza edilizia e dati catastali, poi andava fatta una visita sul posto, per accertare le reali condizioni dell�immobile, scattando un bel po� di foto.Alla fine di tutto, rientrati in sede, lui ed il suo collega avrebbero fatto una bella relazione che sarebbe andata direttamente al C.d.A.Il collega che doveva accompagnarlo era un vecchio trombone, una persona noiosa e questo era l�unico aspetto della faccenda che non gli piaceva, per il resto amava andare in giro e fare cose nuove rispetto alla solita noiosa routine del lavoro d�ufficio.Il trombone aveva dato forfait proprio il giorno prima, piegato da un attacco di sciatica, che l�aveva costretto a letto.�Domani, in trasferta, ci vai con Silvia�, gli aveva detto il capo.Perfetto, era venuto meno l�unico elemento negativo: ora l�aspettava una giornata da trascorrere con una collega carina e piacevole, non avrebbe potuto augurarsi niente di meglio.Silvia era una signora sui quarantacinque, alta, magra, con un bel viso sui cui spiccavano due grandi occhi chiari, che contrastavano con i capelli e la carnagione scuri.Lei, invece, non era stata per niente contenta: pigra, freddolosa e pantofolaia, non era allettata dall�idea di doversi alzare molto presto e passare tutta la giornata in giro, lontana da casa. Per di più, le previsioni del ...
... tempo erano brutte ed annunciavano freddo e pioggia. L�unica nota positiva era il suo compagno di trasferta: tra tutti i colleghi era uno dei pochi che trovasse carino e simpatico.La prima parte della giornata era filata liscia.Leonardo era passato a prendere Silvia sotto casa e lei non l�aveva fatto aspettare neanche tanto, solo una decina di minuti.Si era presentata abbigliata come se dovesse andare a fare un�escursione al polo: cappotto lungo pesante, guanti e addirittura un cappello di pelliccia.Sotto, indossava un vestito attillato, poco sopra al ginocchio, da cui spuntavano le sue belle gambe lunghe, protette da una calzamaglia scura molto aderente, completavano il quadro degli stivali scamosciati con il tacco basso.Il viaggio in macchina era durato un paio d�ore, trascorse a conversare piacevolmente.Lui teneva sempre un occhio sulla strada, ma l�altro spesso si posava ora sul bel viso della collega, ora sulle sue gambe, visto, che sedendosi, il vestito era salito un bel po�.Un pensierino? Be sì, ce l�aveva fatto diverse volte, ma via, tutte sciocchezze �Durante la mattinata avevano sistemato tutte le faccende burocratiche, poi erano andati a pranzo in una trattoria consigliata da un geometra del catasto.Un ottimo pranzo, cucina semplice, contadina, quella che piaceva a lui, ma anche la sua collega aveva apprezzato e si era dimostrata una buona forchetta, spazzolando ogni cosa.Solo sul vino aveva passato la mano, lui non aveva insistito più di tanto, e si era finito da ...