1. Indovinelli Popolari Osceni


    Data: 09/09/2018, Categorie: Comici Autore: Leliste, Fonte: EroticiRacconti

    [Qualche tempo fa decisi di pubblicare un piccolo racconto di mia creazione come omaggio al celebre Giuseppe Pitrè, storiografo e padre della cultura popolare siciliana. Lo ripropongo con piacere, credendo di far cosa gradita e soprattutto sperando che la memoria del Pitrè non venga traviata ingiustamente attraverso l'ironia di queste righe, bensì adeguatamente celebrata merita.] Quella che vi sto per raccontare è la vera storia di un popolo. Un popolo, quello Siciliano, che vive tutt'ora in un mondo al confine tra la realtà e l'immaginifico. Tra la verità e la bugia. Tra la disillusione il sogno. I Siciliani percorrono la leggenda e la amplificano. La stimolano. La domano. La storia della Sicilia è un po' la storia degli Uomini che si credono Dio. Dio è fatto a immagine e somiglianza del siculo. Secondo i siculi, almeno. In Sicilia, ha più importanza la cosa non detta rispetto a quella dimostrata coi fatti. Questo è vero fin dai tempi di Federico II, lo “stupor mundi”. Colui che ha toccato Dio e poi è diventato Dio. Il siciliano è così. Ha toccato Dio e crederà di essere speciale per l'eternità. Quella che vi racconto io è una fiaba. Vera nella sua essenza e falsa nella sua consistenza. La consistenza non è argomento di cui i Siciliani si prìano (si vantano). La vera passione del Siciliano è l'antefatto, la circostanza, la cosa nascosta. Il dubbio, l'intesa, l'ambiguità. La realtà? La concretezza? Tutte minchiate! Se vieni in Sicilia e gusti un cannolo cà ricotta (di ...
    ... pecora, immancabilmente) non sei sazio, sei “arricriato”, cioè ti sei rigenerato internamente. Ti sei rinnovato spiritualmente. Ogni cosa va a doppio binario con l'Altissimo. Il lavoro? Non esiste lavorare, esiste “vuscàrsi u pani” [guadagnarsi il pane], il che per lo più si dice quando fai qualcosa che porta vanto al tuo onore, onore di donna, di uomo e perfino di picciriddu [bambino], non dunque solo un mero guadagno economico. Cionondimeno, tutto quello che trovate narrato qui è verità e bisogna fidarsi, basta solamente che ognuno di voi ne estrapoli la verità che più gli si addica. Chi glielo doveva dire a Rosalia, donna umile ma tutta d'un pezzo, che le presunte oscenità del famoso storiografo Giuseppe Pitrè erano in realtà profonde e illustrissime argomentazioni letterarie? Chi glielo doveva dire alla signora Giovanna, che di anni ne faceva cinquantadue, che l'esperienza spesso non basta per evitare che certi fatti accadano? State a sentire, provate voi a capirci qualcosa! “Donna Giovanna, beddamatri!” disse Rosalia, infuocata e accaldata. “Che successe, Rosalì?” rispose la signora Giovanna. “Avete presente quel signore ben vestito, che viene dalla città?” “Certo che ce l'ho presente, il caro Pitrè. Signore di tutto rispetto...” “Ma quale tutto rispetto...donna Giovanna, il Pitrè è un Maniaco. Glielo posso giurare sulla tomba di mia madre!” “Che ti capitò? Che ti combinò? Parla, figlia mia!” “Ancora male mi sento... quasi mi viene da cadere per terra!” Dopo che Rosalia si ...
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