1. Indovinelli Popolari Osceni


    Data: 09/09/2018, Categorie: Comici Autore: Leliste, Fonte: EroticiRacconti

    ... “Ah.... quindi il Pitrè voleva a suo dire consigliare la signora su quali melenzane acquistare?” “Eh certo... grand'uomo quel Giuseppe Pitrè.” Rosalia, qualche giorno appresso, pur essendo stata rassicurata dalla signora Giovanna, cercò di non pensare a quel fattaccio. Eppure, le circostanze fecero in modo che un altro evento burrascoso le capitasse sulla via di casa. Si ritrovò davanti una bancarella che vendeva libri usati. Era gestita da un garzone di 15 anni che aveva scelto la cultura al posto della raccolta delle olive. Amante della lettura, Rosalia, non perse tempo e si immerse nella ricerca di titoli altisonanti e interessanti. D'un tratto, Giuseppe Pitrè giunse alle spalle di Rosalia. Con fare garbato e sempre impeccabile fece il suo inchino e tolse il cappello. Rosalia lo taliò e con fare molto garbato, nonostante l'imbarazzo, replicò al saluto. A quel punto il Pitrè parlò. “La ma' signura ccu li cosci stisi, stisi comu ru' pampini ri rrosi, lu gghiuvinieddu ca cci appizza 'mprisi, cci appizza lu tiempu ca ci voli.” (La mia signora con le cosce distese, distese come due petali di rosa, il giovinetto che si cimenta e vi perde il tempo necessario) Rosalia ammutolì e non seppe replicare. Era quasi presa da una strana calura (uno strano calore) che la riempì fin dentro le sue intimità. Corse subito dalla signora Giovanna per raccontarle il misfatto e lacrimante e quasi addolorata volle conforto. “Ma che sogni ti fai, Rosalì?” disse Giovanna. “E che poteva significare, ...
    ... donna Giovanna? Lui si riferiva alle mie cosce, sicura al cento per cento ne sono, glielo giuro!” “Ma quando mai, tu ti sei fissata col Pitrè! Che era per caso la bancarella di Ginuzzu?” “Si, la bancarella di Ginuzzu u sturiusu era (Ginuzzo lo studioso).” “E quindi è facile da capire...! Come puoi sbagliarti? Il Pitrè ti stava confidando che quel bravo picciotto, figlio di contadini ignoranti, era riuscito a trovare un mestiere bello da amante della cultura qual era!” “E che ci trase il piccolo Ginuzzu?” “Vengo e mi spiego: Il giovinetto che si cimenta a cui il pitrè voleva riferirsi è proprio Ginuzzo in persona, poiché lui legge assai libri. Ha una cultura vasta pur avendo solo 15 anni! Le cosce distese di cui parlava il Pitrè sono le pagine aperte del libro, che se ricordi bene ricreano la forma di due petali all'interno delle rose. Ora capisci quanto sei minchiona, Rosalì?” “Ah quindi il Pitrè non ce l'aveva con le mie cosce?” “Il Pitrè è gentiluomo. Se pensa alle tue cosce è solo perché tu sei sdisonorata e gliele fai vedere!” “Ma non lo farei mai, donna Giovanna!” “Però ormai te lo sogni la notte, vero?” Era vero. Rosalia ormai ci pensava la notte. Non riusciva a dormire. Era costantemente sovrappensiero. Quel Giuseppe Pitrè, storiografo che viene dalla città, la ossessionava nel sonno. Una mattina che era estate, Donna Giovanna si mise a raccogliere Fichi d'India. Decise di portarsi la giovane Rosalia per insegnarle come si fa. La tradizione vuole che i fichi d'india ...
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