1. Al bivio


    Data: 12/09/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: prassitele

    Questo non è un racconto, ma una confessione. Chi desidera solo leggere racconti porno, è meglio che lo trascuri, questo non lo è. Forse potrebbe essere definito "erotico", ma non molto, in verità. Comunque, le poche persone che lo hanno letto in privato mi hanno detto di averlo trovato interessante, e soprattutto, per molti uomini della terza età, molto coinvolgente. Spero che, almeno loro, ne rimarranno soddisfatti.
    
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    Sono, e sono sempre stato, un uomo tranquillo e pieno di certezze, tranquillo di avere sempre indirizzato le mie scelte nella giusta direzione.
    
    Sotto il profilo sessuale sono sempre stato etero. Già nella prima giovinezza ho avuto parecchie esperienze sessuali. Naturalmente, quando si è giovanissimi, capita di “giocare” tra coetanei anche a certi giochetti di reciproco inculamento, oppure capita di essere fatti oggetto del desiderio di uomini adulti che vorrebbero sfogare su di te la loro libidine.
    
    Talvolta, pur essendo fondamentalmente eterosessuali, i ragazzi accettano la “corte” di tali adulti sia per curiosità, sia perché si sentono gratificati dalle attenzioni di una persona adulta, che spesso ha su di loro un grande ascendente per altri motivi, tipo i professori, i parroci ed altre persone che hanno la cura istituzionale di un aspetto della loro educazione.
    
    Naturalmente la società di oggi condanna tali adulti, che definisce “pedofili”, accusandoli di violenze e di de-pravazione. Può accadere anche questo, ma capita anche che ...
    ... questi poveri disgraziati siano fortemente “provocati” dalle loro “vittime”. Ci sono, infatti, dei ragazzini e degli adolescenti molto maliziosi e smaliziati, che prendono l’iniziativa e stuzzicano gli appetiti sessuali di adulti con i quali hanno rapporti abituali od occasionali per i più svariati motivi. Ma ai tempi quando io ero un ragazzino non esisteva il vocabolo “pedofilo” e non esisteva la sociale condanna al comportamento di adulti che seducevano o violentavano ragazzini.
    
    Questo, per dire che anch’io, da ragazzino ho avuto le mie brave esperienze con uomini adulti, ma la norma è stata quella di avere rapporti sessuali con bambine della mia età o con quelle più grandi di me (erano quasi sempre loro a prendere l’iniziativa), ricevendo tuttavia una educazione, sia familiare che ambientale, rivolta a sviluppare la mia mascolinità. I rapporti omosessuali erano stigmatizzati come cosa sconveniente e degradante, gli omosessuali indicati con epiteti offensivi e ridicolizzanti e, complessivamente, veniva proposta l’esaltazione del “dominio” maschile sulle femmine, dipinte come oggetto passivo della cupidigia sessuale dei maschi.
    
    Questo tipo di educazione mi aveva portato, già durante gli anni giovanili, alla continua e costante ricerca di rapporti con donne e, poiché l’ambiente non favoriva, ai tempi della mia giovinezza, i rapporti con amichette e compagne di scuola, frequentavo assiduamente sia le cosiddette “case chiuse” (che allora erano in legittimo esercizio, non ...
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