1. Raggiante d’averti conosciuto


    Data: 12/09/2018, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Al presente mi trovo a San Felice Circeo in provincia di Latina, sono da solo, malauguratamente non sono riuscito a combinare nulla e al momento m’annoio in modo esplicito, perciò decido d’incamminarmi per andarmene verso il bar per tracannarmi una birra, quando inaspettatamente sul lungomare incontro il direttore della banca con tutta la famiglia al seguito, io gentilmente lo saluto, lui ricambia con una buona e diligente benevole creanza. In quella circostanza mi presenta la sua consorte Maria Grazia assieme a una ragazza di nome Alessandra, che non è altro che la figlia del fratello. La moglie è un’aggraziata e piacente femmina, avrà suppergiù una quarantina d’anni d’età e da come noto è perfino molto ricercata nel vestire, in quanto indossa un abito nero con un lieve trucco, ma quella che mi colpisce maggiormente sconvolgendomi le membra è la figlia del fratello, poiché è un autentico splendore, un inconsueto sfavillio. Lei è molto sbarazzina, è assai avvenente e leggiadra, molto ironica e spigliata, ha la chioma castana con una faccia da ragazzina vispa e smaliziata, tuttavia è la pancia che mi manda su di giri, perché con quell’addome seminudo e abbrunito che s’intravede, dai pantaloncini trasparenti spunta un favoloso tanga seducente che fa risaltare per bene i glutei. In quel frangente io rimango sbigottito con quale disinvoltura lei giri per strada conciata in quella maniera, con quello sguardo che mi fissa mandandomi in visibilio. Il direttore di banca è un ...
    ... personaggio affabile, gioviale e alla mano, è indiscutibilmente amichevole e comunicativo, un vero ideale per noi ragazzi, in special modo di più per le ragazze. E’ un uomo cinquantenne attraente e vitale, ha una solida carriera alle spalle, disponibile all’ascolto, semplice nel vestire, pacato, non sfoggia nulla d’eccessivo, è misurato nei modi ed è equilibrato nei comportamenti. Nel mentre che dialoghiamo ci accomodiamo all’esterno d’una caffetteria, sempre conversando scopro che loro hanno qua un’abitazione e che resteranno a San Felice Circeo per tutto il periodo estivo fino alla metà di settembre. “Ascoltami, io ho un urgenza, dobbiamo rientrare per due giorni a Roma, Alessandra sarà ben lieta di farti compagnia. Che te ne pare?”. Io non credo a quello che ho appena udito, diamine, questa qua è una squisitezza dal creato, un regalo insperato, tanto più che lei sembra gioiosa ed esultante dell’eventualità. In un baleno definiamo sia l’orario che il posto dove incontrarci. Io non ho neppure più voglia d’arrischiare la fortuna in qualche discoteca, sicché rientro all’istante nel mio albergo e mi faccio una sega grandiosa pensando ad Alessandra e per come sono favorito dalla sorte, eiaculando sulla mensola del bagno. Alle quattordici del giorno successivo l’aspetto seduto sulla panchina all’ombra d’un grosso albero, lei sopraggiunge con il motorino e soltanto in quell’istante mi rendo conto che è lei solamente quando si sfila il casco: “Vieni, sali che andiamo” - mi esorta lei ...
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