La mia adolescenza 8
Data: 24/09/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: FRANK_1987
... quello di Michele
“Devi stare attento, Giù. Potevano entrare papà o mamma e vederti in quella situazione facendoti scoprire per quello che sei”
“Ok, farò attenzione”
“Bravo, fratellino”, mi risponde Salvatore uscendo dalla mia stanza
Io mi alzo dal letto e per evitare che gli siano venuti in mente i ricordi di quando mi tastava il culo, chiudo la porta a chiave e mi addormento. Mi sveglio lunedì mattina carico di voglia perché pomeriggio avrei rivisto il mio 14enne preferito. Tutti i pensieri negativi su una nostra possibile scopata si infrangono ripensando che io con un altro quattordicenne, ora con un anno in più però, c’ho già fatto sesso anche se in quel caso, e’ stato Kevin a scoparmi e non io. Questo piccolo dettaglio ormai irrilevante per la mia eccitazione, lo accantono subito così faccio colazione e mia madre mi accompagna a scuola. Per non perdere la voglia di cazzi, porto Kevin e Alberto in bagno e li spompino facendomi venire in bocca durante l’ora in cui la professoressa di matematica manca. Alle 13.30 suona la campanella e finalmente posso ritornare a casa. Poche ore mi separano dal rivedere il mio bel Michele quindi mangio ed ho anche il tempo di fare i compiti. Quando mi arriva un messaggio dove Michele mi informa che sua madre e’ appena uscita e la sua casa e’ libera, indosso una maglia blu a maniche corte, un pinocchietto grigio e corro in camera da mio fratello.
“Sa’, mi presti le chiavi della tua moto?”, gli chiedo
“Perché?”
“Devo ...
... andare da una parte”
“Non te le do se non mi dici dove devi andare”, mi ricatta
“Devo vedermi con una persona”
“Michele?”
“Si”, gli rispondo
“Non c’e’ trippa per gatti con lui. Non riuscirai a fartelo mettere. Michele e’ una donna in tutto e per tutto ed ama solamente farselo mettere, non metterlo. Un po’ come te”
“E chi l’ha detto che mi devo fare scopare?”
“Cosa? Non vorrai dirmi che ora ti sei messo a fare anche l’attivo?”, mi risponde sbalordito “non dopo che te lo sei fatto aprire come un carciofo da nostro cugino Carlo”, continua informandomi che il bastardo gli aveva raccontato ogni cosa durante una festa dove si erano ubriacati confidandosi
“Ma a te che cazzo te ne frega? E poi, al limite, ce lo succhieremo e basta”
“Sono sul comodino. Tanto io prendo la macchina dopo”
Prendo le chiavi e scappo via. Salgo in sella alla moto, mi metto il casco e parto per raggiungere la casa di Michele prima che sua madre torni presto dalla commissione che e’ andata a svolgere. Arrivo, parcheggio la moto nel vialetto e busso violentemente alla porta che viene aperta da lui.
“Finalmente sei arrivato”
“Non potevo farmi perdere quest’occasione”, gli rispondo
“Non entri?”
“Entro subito”, gli rispondo a doppio senso
Mi accomodo chiudendo la porta con un piede e subito inizio a baciare le tenere e rosee labbra di Michele. Il suo alito sa di panino con prosciutto cotto e per questo motivo si vergogna e ogni tanto evita di ricambiare il bacio. Sul suo ...