1. La prima, calda estate di Mirko (VIII) - Bugiarda


    Data: 24/09/2018, Categorie: Masturbazione Autore: mirko_polenghi@virgilio.it, Fonte: EroticiRacconti

    --- continua dalla VII° parte --- Mi svegliai di soprassalto, forse il rumore della porta di casa chiudersi. Poco dopo il motore della Panda di mamma si accese e capì che dovevano essere le 7:20. Nonostante il brusco risveglio, non avevo gli occhi impastati o la mente annebbiata. Mi sentivo fresco e riposato, come nuovo. Quei due messaggi di Sabrina avevano lavato via le scorie di brutti pensieri e seppur rimanesse sul fondo il concetto razionale dal retrogusto amaro di un rapporto inesistente, decisi di essere di buon umore e di attendere l'arrivo del pomeriggio nella maniera più positiva possibile. Uscì di casa ed approfittai della bella giornata di sole per lavare lo scooter, faceva veramente pena. Una volta pulito saltai in sella e mi fermai al bar di Giorgio. Cappuccino e brioche, una rapida occhiata alla Gazzetta dello Sport per le novità di calciomercato. Pagai i 2€ del conto ed uscendo incrociai due signore che, entrando, incontrarono il mio sguardo. Una delle due era sulla sessantina, bassa e decisamente sovrappeso. L'altra invece poteva avere l'età di mamma, forse era la figlia della signora, alta e decisamente in forma. Anche il loro abbigliamento era in contrasto, la più anziana sembrava essersi messa le prime cose uscite dall'armadio, la più carina invece si era vestita con attenzione mettendo in mostra le sue qualità con un paio di pantaloni molto attillati. Ci guardammo reciprocamente, mi sembrava di averle già viste ma non ricordavo chi fossero. Una di loro ...
    ... ruppe gli indugi: “Oh.. ciao..tu sei Mirko, vero ?” disse la signora sulla più anziana, sorridendomi. Io risposi al sorriso, adesso ero sicuro di averle viste, ma continuavo ad ignorare chi fossero. “Mirko, il figlio di Manuela...” precisò la signora rivolgendosi all'altra donna “... ma guarda quanto ti sei fatto alto, sei un uomo oramai.” Sorridevo imbarazzato ringraziando la signora per i complimenti. La più giovane fece un finto sorriso dall'aria frettolosa senza dire una parola. La signora si presentò come Mariella ed era una componente dello stretto gruppo di amiche di mia madre, di cui evidentemente faceva parte anche la più bella e antipatica delle due, che non si presentò. Vista da vicino, Mariella aveva anche pochi capelli. “Certo che non ti ricordi, l'ultima volta che ti ho visto eri alto così” allungando una mano a mezz'altezza. Evidentemente mi ricordava davvero come un bambino. Probabilmente stava esagerando ma non mi importava, volevo solo chiudere i discorsi ed andarmene senza apparire maleducato. Invece mi dovetti sorbire le classiche domande di rito, quelle che solitamente fanno i parenti lontani quelle rare volte ci si incontra per una comunione o un matrimonio in famiglia. Che scuola facessi, quale altra scuola avrei preso in futuro, cose del genere. L'amica sembrava avere fretta, interruppe due volte l'interrogatorio per farsi dire cosa ordinare al barista. “Oh, ma mamma come sta? E' da un po' che non la vediamo, tutto a posto ?” Questa domanda mi sorprese, ...
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