1. La prima, calda estate di Mirko (VIII) - Bugiarda


    Data: 24/09/2018, Categorie: Masturbazione Autore: mirko_polenghi@virgilio.it, Fonte: EroticiRacconti

    ... qualche attimo per mettersi a fuoco, e si visualizzò la strana immagine, in prospettiva, di una serie artefatti bianchi dalla forma vagamente cubica. La webcam era puntata sulla sua tastiera. Forse per distrazione, forse voleva essere lei la prima a vedere. Alzai il volume dell'audio e udì qualche leggero fruscio coprire un fastidioso rumore di fondo. Poi un leggerissimo colpo di tosse, come a schiarirsi la voce. Potevo sentirla. La finestra più piccola ritraeva me e lo faceva in maniera disastrosa. La webcam del computer portatile era puntata troppo in alto e la mia testa occupava solo la parte inferiore dell'inquadratura. Oltretutto la luce scarsa della stanza mise in difficoltà l'apparecchio ed apparsi come una sagoma scura su fondo nero. Poi udì la sua voce. Non disse niente di particolare, si limitò a commentare a bassa voce che non vedeva niente. Mi resi conto che non stava parlando con me, ma con se stessa, probabilmente non aveva capito che potevo ascoltarla. Aggiustai l'inclinazione dello schermo e la videocamera mi inquadrò nel modo corretto, la messa a fuoco regolò l'immagine ed apparì finalmente in maniera chiara e netta. Sentì di nuovo un suo commento privato con l'inconfondibile inflessione veneta :”Uh mammin l'è bel. L'è proprio bon”. Non era un linguaggio che masticavo, ma si era capito benissimo. Lo ammetto, non ero niente male con quella canottiera. Sorrisi orgoglioso. L'immagine principale però non si mosse ancora e solo qualche leggera variazione di luce ...
    ... rivelava l'esistenza di forme di vita. La stringa di testo appena sopra la chat mi avvertì che Sabrina stava digitando qualcosa, le sue dita proiettavano ombre sulla tastiera inquadrata dalla camera. Potevo anche sentire il rumore della pressione dei tasti. Tre faccine, tutte uguali, tutte ritraevano l'abusata emoticon dell'imbarazzo. Io non risposi, sapevo che lei mi stava vedendo. Strinsi i pugni e sollevai entrambi i pollici, agitando impercettibilmente i pugni. E' tutto OK, diceva il mio gesto. E la salutai con la voce, scandendo le parole e cercando di annullare la probabile cadenza da lombardo. Se prima lei sembrava quella forte, adesso la sua sicurezza stava vacillando. Stava scrivendo qualcos'altro. La frase era piuttosto lunga, e cancellò più volte delle parole, potevo capirlo dal ritmo delle dita sui tasti, sapeva scrivere piuttosto velocemente. Sabrina:”Sei davvero carino, Mirko. Adesso sono io quella che si vergogna però.” Attendevo in silenzio che apparisse anche la seconda parte del suo messaggio. “Mi prometti che non commenterai il mio aspetto?” Io risposi con la voce e diedi il mio consenso. Lei però non fece nulla al che capì che non poteva sentirmi. Io invece potevo udire il suo respiro e qualche piccolo rumore indistinto di cui non potevo capire la provenienza. Ripetei il mio OK immettendo il testo. D'un tratto la sua finestra si scurì a tal punto da sembrare spenta, poi alcune aree illuminate lasciavano intendere che una mano stava coprendo l'obiettivo e ...