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Faccia al muro
Data: 26/09/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: nefertari72
... gioco di dominazione e sottomissione... è questo quello che cerchi, vero?” la provocò non lasciandosi sfuggire quei lievi sussulti che erano molto più eloquenti di qualsiasi risposta. “E ora secondo te dovrei lasciarti andare?” la stuzzicò con abile maestria “Magari mi sbaglio, ma credo rimarresti delusa se io adesso ti lasciassi uscire da questo ufficio...” si azzardò a dire rivedendo nella mente quelle favolose foto che la ritraevano seminuda e legata ad un letto “È così Chiara, vero? Rimarresti delusa se non mi occupassi più di te...” Lei sussultò punta sul vivo, ma si sforzò di controllare quel suo torbido desiderio di sottomettersi e subire umiliazioni, desiderio che da alcuni mesi l'aveva invasa e l'aveva spinta a lasciarsi andare e abbandonare nelle mani di un Padrone. Scosse lievemente il capo lottando per negare a se stessa la perversa voglia di subire la dominazione di quell'uomo che la stava spingendo a provare nuove esperienze ed emozioni sicuramente più forti. Raul posò le mani alla parete circondandola così col proprio corpo e costringendola a premere ancor più contro il muro “Dici di no?” Chiara ansimò e sentì il cuore balzarle in gola percependolo così vicino “No...” gli rispose tremando “Non è così...” Lui emise un lungo respiro “Quindi mi sbaglio?” le chiese con voce roca. Chiara ansimò per quel contatto quasi intimo “Sì, ti sbagli...” insistette ma senza apparire troppo convincente. “Sicura?” le chiese infatti lui mirando alle sue fragili difese e quando ...
... la vide annuire ancora staccò le mani dal muro e e le posò sui fianchi della donna sentendola immediatamente sussultare. “Sai, Chiara...” proseguì con un filo di voce “Sono certo che se adesso facessi scorrere le mie dita nelle tue mutandine ti troverei bagnata come una cagnolina...” la provocò scivolando con la mano verso l'a chiusura dei suoi jeans. Il respiro della donna cambiò di intensità e Raul ebbe la conferma della propria intuizione. Invece di slacciarle i pantaloni però, come lei si sarebbe aspettata che lui facesse, sentì le mani dell'uomo entrarle nelle tasche alla ricerca della chiavetta. “Te lo chiederò di nuovo” l'avvisò il poliziotto “Dove l'hai messa?” Chiara lottò con se stessa per riconquistare almeno in parte la propria lucidità e continuò a negare “E io ti ripeto che non ho preso nulla” gli rispose. Allora Raul si staccò dalla parete e dal suo corpo mostrandosi contrariato “Va bene” disse “Sai cosa succederà ora?” l'avvertì estraendo un paio di manette dalla tascadei pantaloni “Subirai una perquisizione” la informò mostrandosi quasi dispiaciuto. Chiara sobbalzò e si sentì invadere dalla paura “Ti giuro che non ho preso niente... non ho trovato nulla nel cassetto” cercò ancora di sottrarsiall'ormai inevitabile . Lui fece scattare un anello di acciaio attorno al polso della donna e poi le fece portare le mani dietro la schiena per agganciarle entrambe le manette “sai...” sussurrò carezzandole un braccio “Non mi è proprio possibile sorvolare su questo tuo ...